Giovani e lavoro: meno posto fisso e più tempo per sé


Il mercato cambia. E, di riflesso, le priorità dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro. Non è soltanto il “posto fisso” a perdere appeal, ma l’intera idea di occupazione che si sta trasformando. Lo confermano i dati raccolti dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Veneto su elaborazione Almalaurea. 

Rispetto al 2019, i ragazzi che oggi escono da scuola o dall’università cercano prima di tutto più tempo libero per sé (+10%), maggiore indipendenza (+6,9%) e orari flessibili (+6,8%). Al contrario, la tradizionale sicurezza del tempo pieno a tempo indeterminato ha perso quasi quindici punti percentuali in cinque anni. Cresce, seppur lentamente, l’interesse verso il lavoro autonomo (+2,8%). 

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«Un segnale interessante – commenta Claudia Scarzanella, presidente di Confartigianato Imprese Belluno – soprattutto per il nostro mondo dell’artigianato, che ha sempre valorizzato l’intraprendenza e la voglia di mettersi in gioco. Negli ultimi tempi stiamo dedicando grande attenzione ai giovani, indispensabili per la sopravvivenza di un settore che è anima dei nostri territori e identità del Made in Italy».

L’artigianato bellunese: tra luci e ombre

I dati sull’andamento delle imprese artigiane in provincia mostrano una situazione a due velocità. Tra gennaio 2020 e marzo 2025 le attività sono diminuite complessivamente di 180 unità (-4%). Il calo più pesante si era registrato nel 2020, complice la pandemia (-1,3%), ma il trend negativo non si è fermato, proseguendo anche nel 2023 e 2024 (-0,4 e -0,5%). «È un dato negativo, certamente influenzato da una congiuntura globale complessa – sottolinea Scarzanella – ma ci sono settori con il segno più: questo ci fa sperare in un futuro più roseo, se riusciremo a renderli attrattivi per i giovani».

I mestieri che crescono

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Saldo e stralcio

 

L’edilizia si conferma trainante, con un +2,5% e un peso del 15,8% sull’artigianato provinciale. Bene anche alcune specializzazioni come posatori (+5%), pittori (+4,2%), segherie (+3,7%) e arredo (+3,5%). Numeri positivi anche per comparti più piccoli, ma dinamici: gelatieri e pasticceri (+7,4%), estetica (+5,8%) e imprese di pulizia (+26,5%).

Quelli che arretrano

Altri settori invece soffrono. Nel comparto “casa” calano termoidraulici, bruciatoristi, fumisti e spazzacamini (-5%), mentre gli acconciatori scendono addirittura dell’8,7%. Perdite pesanti anche per legno per edilizia e serramentisti (-10,1%), meccanica e subfornitura (-11,1%). L’occhialeria, settore storico per la provincia, ha perso quasi il 18%, mentre il trasporto merci sfiora il -20%.

Le sfide future

«Alcuni mestieri – osserva la presidente Scarzanella – sono stati trainati dai bonus governativi, come l’edilizia. Altri, come food ed estetica, rispondono alle esigenze crescenti del benessere e del piacere della tavola. Ma tanti comparti soffrono per la congiuntura e per le difficoltà nel reperire giovani: il ricambio generazionale resta il nostro tallone d’Achille». Da qui l’impegno di Confartigianato nel dialogo con le scuole, per ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro specializzato. «La sfida – conclude Scarzanella – sta nell’essere al passo con un mercato che cambia continuamente. È una partita che i giovani possono giocare con soddisfazione personale e a beneficio dell’intero settore. Attendiamo con fiducia l’approvazione della legge sulla montagna, che potrà rappresentare un punto di partenza costruttivo per l’attrattività della nostra provincia».



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