Il leader M5S: «La strategia scelta dall’Europa si è rivelata completamente fallimentare»
«È imbarazzante leggere nero su bianco l’esultanza di Meloni per “spiragli per discutere di pace” dopo la politica guerrafondaia e ostile a negoziati condotta da Chigi in questi anni. I fatti parlavano chiaro già prima di questa foto: l’Europa è un attore non protagonista sulla guerra in Ucraina. Ha scelto, dopo l’inaccettabile invasione della Russia e i primi necessari aiuti di “scommettere sulla vittoria dell’Ucraina” (parole di Meloni) attraverso una vittoria militare sulla Russia a suon di invii di armi per ben 3 anni». Lo scrive il leader M5s Giuseppe Conte su Facebook. «Ora all’Europa del Riarmo – che non è stata costruttrice di canali di pace, soprattutto quando l’Ucraina era senza dubbio più forte ai tavoli – non resta che il ruolo da comprimario e augurarsi che lavorando duramente con pieno coordinamento diplomatico si imposti una pace giusta e ragionevole», aggiunge l’ex presidente del Consiglio.
Conte: «Strategia fallimentare dell’Europa»
«E adesso che questa illusione è svanita, ne paga le conseguenze. Mentre Trump e Putin – aggiunge Conte nel post – discutono di come incrementare gli scambi commerciali ed esplorare nuove opportunità di collaborazione nel reciproco interesse, i leader europei sono stretti in una morsa: provare a contrastare ostinatamente una soluzione negoziale però senza nessuna reale prospettiva alternativa, oppure rassegnarsi a favorire un accordo che purtroppo si preannuncia ben penalizzante per l’Ucraina». «La strategia scelta dall’Europa si è rivelata completamente fallimentare. Non basta certo una foto o una telefonata per ribaltare questo dato di realtà. Di una cosa saremo e siamo sicuramente protagonisti: i costi dei danni e della ricostruzione in Ucraina, i costi del folle “riarmo”, le ricadute dei costi del gas e dell’energia. Ovviamente gli oneri e i costi di questa strategia fallimentare non li pagano Meloni e soci, che per 3 anni hanno rifiutato sdegnati l’ipotesi negoziale continuando invece a puntare sull’escalation militare. Li pagano cittadini e imprese con costi dell’energia alle stelle, carovita, investimenti record in armi mentre si tagliava in altri settori, dalla sanità alla scuola», conclude il leader pentastellato.
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