Banche incassano 112 miliardi ma prestiti imprese calano | Le notizie dall’Italia e dal mondo


Nel comparto produttivo, la riduzione più significativa riguarda i prestiti oltre i cinque anni, calati di 22,6 miliardi (-7,31%). Crescono invece le erogazioni di medio periodo (+11,2 miliardi, +7,15%) e quelle di breve termine (+7,9 miliardi, +5,54%).

Per le famiglie, l’espansione coinvolge soprattutto il credito al consumo (+5,2 miliardi, +4,18%) e i mutui (+11,1 miliardi, +2,64%). Continuano invece a contrarsi i prestiti personali (-5,7 miliardi, -4,82%).

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Preoccupazioni per gli investimenti

Il quadro che emerge è «quello di un credito bancario in trasformazione, più selettivo e polarizzato», segnala Unimpresa. Le imprese preferiscono formule flessibili e a scadenze più brevi, mentre le famiglie sostengono i consumi attraverso il credito finalizzato ma riducono l’indebitamento generalista.

La contrazione dei finanziamenti di lungo termine – quasi 60 miliardi di euro in meno in tre anni – rappresenta secondo l’associazione «una criticità da affrontare con decisione, perché impatta direttamente sulla capacità del sistema produttivo di programmare investimenti strutturali». Il ruolo delle banche centrali e delle politiche di sostegno pubblico sarà determinante per rianimare un mercato del credito che, pur non in crisi, mostra segni evidenti di affaticamento strutturale.

Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l’ausilio dell’intelligenza artificiale.

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