Finalmente faccia a faccia. I due principali candidati alla guida della Regione stanno definendo l’agenda delle ultime settimane di campagna elettorale. Dopo il botta e risposta a distanza (Ricci: “Acquaroli continua a fuggire”; Acquaroli: “Ricci alimenta polemiche pretestuose”) ecco le date dei primi confronti. Esordio il 28 agosto nella sede della Uil, dove si parlerà di lavoro. Poi, il 5 settembre, nella sala Figc di Ancona, nuovo round sulla Sanità organizzato dal sindacato dei medici Anaao Assomed, e degli infermieri Nursind. Sia la Sanità sia il lavoro sono temi caldissimi. Secondo i sindacati dei camici bianchi, il sottofinanziamento di 37 miliardi, tra il 2010 e il 2019, ha determinato chiusure di ospedali, taglio dei posti letto e allungamento delle liste d’attesa. I problemi includono scarsa dotazione tecnologica, carenza di personale, burocrazia e resistenze al cambiamento che limitano l’innovazione. “Occorrerà programmare una innovazione digitale e una riforma organizzativa con focus su interoperabilità, cartella clinica elettronica e telemedicina – sostengono – potenziando il territorio per decongestionare l’accesso agli ospedali. Il ricorso al privato convenzionato rischia di selezionare pazienti più remunerativi e alimentare disparità”.
Quanto al tema lavoro, il Pd continua a mostrarsi assai scettico sull’annuncio fatto da Meloni sull’inclusione delle Marche nella cosiddetta Zona economica speciale. “Basta parlare del nulla: la Zes non esiste e forse non esisterà mai. Intanto, da quando Acquaroli governa le Marche, chiude un’impresa ogni 67 minuti”, scrive in una nota la segreteria dem. “Dal 2020, anno dell’insediamento di Acquaroli, nella nostra regione, al netto delle cancellazioni d’ufficio, quindi con numeri reali ancora più alti, circa 43.500 imprese hanno cessato la loro attività – si legge ancora nella nota -. Nel solo biennio 2022-2023, mentre altre regioni crescevano o registravano cali limitati, le Marche perdevano il 3,5% delle imprese attive, contro una media nazionale negativa di appena mezzo punto. Nonostante la disponibilità di ingenti fondi pubblici, dal Pnrr alla ricostruzione post-sisma, la giunta Acquaroli non è stata capace di trasformarli in opportunità per le imprese”.
Ma nella campagna elettorale c’è posto anche per questioni più leggere. Ieri Matteo Ricci ha lanciato sui propri canali social il format “Diversi ma uguali”. Si tratta di un confronto tra i diversi dialetti marchigiani: la prima sfida è tra quello maceratese e quello anconetano.
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