Assegno unico di agosto: ecco quando arrivano i pagamenti e le novità che faranno aumentare l’importo per molte famiglie – le date ufficiali dell’Inps – alanews


Ad agosto milioni di famiglie italiane riceveranno sul proprio conto corrente l’Assegno unico e universale, uno dei sussidi più importanti introdotti negli ultimi anni per sostenere la genitorialità e contrastare il calo demografico. Non si tratta solo di un aiuto economico ricorrente: per molte famiglie, in un momento storico segnato dall’aumento del costo della vita, questo accredito rappresenta una vera e propria boccata d’ossigeno. L’Inps ha ufficializzato le date di pagamento per il mese di agosto, confermando anche le maggiorazioni che, grazie agli aggiornamenti 2025, porteranno importi più alti in determinate situazioni. Sapere con precisione quando arriva il denaro e come viene calcolato l’importo è fondamentale per programmare le spese e gestire al meglio il bilancio familiare.

Pagamenti di agosto: quando arriveranno i soldi e come controllare l’accredito

Il calendario ufficiale diffuso dall’Inps a metà luglio copre il periodo da luglio a dicembre 2025. Per il mese di agosto, l’accredito dell’Assegno unico avverrà tra il 20 e il 21 agosto. Queste date riguardano sia chi riceve regolarmente il contributo sia chi, in questo mese, vedrà applicati conguagli a credito o a debito.
Chi presenta per la prima volta la domanda non riceverà l’accredito insieme agli altri, ma nell’ultima settimana del mese successivo alla presentazione. Ad esempio, una domanda inviata a luglio porterà alla liquidazione a fine agosto o nei primi giorni di settembre.
Per controllare lo stato del pagamento basta accedere al portale dell’Inps con SPID, Carta d’Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi e consultare la sezione dedicata all’Assegno unico. Qui è possibile verificare l’importo esatto, la data di accredito e la presenza di eventuali ricalcoli.

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A chi spetta il contributo e cosa copre

L’Assegno unico e universale è stato pensato per sostituire e unificare le precedenti misure frammentate di sostegno alle famiglie, garantendo un contributo per ogni figlio a carico. Viene riconosciuto:

  • per ogni figlio minorenne a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza;

  • fino ai 21 anni, se il figlio frequenta un percorso di studi, un corso di formazione, svolge un tirocinio o lavora con reddito inferiore a 8.000 euro annui;

  • se il figlio è registrato come disoccupato e in cerca di lavoro;

  • se svolge il servizio civile universale.

Per i figli con disabilità, il contributo è erogato senza limiti di età e con importi maggiorati in base alla gravità della condizione.
Il termine “unico” deriva dal fatto che accorpa diverse forme di sostegno, mentre “universale” indica che spetta a tutte le famiglie con figli a carico, anche senza ISEE o con ISEE oltre i 45.939,56 euro, seppure in misura minima.

Come si calcola l’importo e quali sono le novità del 2025

L’importo dell’Assegno unico dipende da vari fattori: situazione economica (ISEE), età dei figli, numero dei figli e presenza di disabilità. La quota base per un figlio minorenne va da 201 euro (ISEE fino a 17.227,33 euro) a 57,5 euro (assenza di ISEE o ISEE oltre la soglia massima).
Dal 1° gennaio 2025, l’Inps ha adeguato gli importi al costo della vita, con un aumento dello 0,8%. Inoltre, sono previste maggiorazioni significative:

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  • +50% per figli sotto l’anno di età;

  • +50% per figli tra 1 e 3 anni in famiglie con almeno tre figli e ISEE entro la soglia;

  • +150 euro fissi al mese per famiglie con quattro o più figli.

Secondo l’Osservatorio Inps, nei primi quattro mesi del 2025 sono stati erogati 6,5 miliardi di euro, che si aggiungono ai 19,8 miliardi del 2024 e ai 18,2 miliardi del 2023. Nel 2025 oltre 6 milioni di nuclei familiari hanno ricevuto il contributo, per un totale di quasi 9,7 milioni di figli. L’importo medio per figlio ad aprile è stato di 167 euro, ma può crescere considerevolmente con le maggiorazioni.

Un pilastro per la stabilità delle famiglie italiane

Nonostante nel primo semestre del 2025 le nuove domande siano calate dell’1,2% rispetto al 2024, l’Assegno unico resta una delle misure più solide del panorama sociale italiano. In un periodo in cui l’inflazione e le tensioni internazionali minacciano il potere d’acquisto, la certezza di un accredito regolare rappresenta un punto fermo per milioni di famiglie.
La sua struttura “universale” e l’adeguamento annuale agli indici dei prezzi lo rendono uno strumento flessibile e capace di adattarsi alle esigenze reali. Le maggiorazioni introdotte nel 2025, inoltre, hanno rafforzato il sostegno per le famiglie più numerose e per quelle con figli piccoli, proprio nella fase più delicata della crescita.
Le date del 20 e 21 agosto saranno per molti più di un semplice accredito bancario: segneranno l’arrivo di un aiuto concreto, in grado di alleggerire le spese e garantire un po’ di respiro in un’estate che, tra rincari e imprevisti, non lascia molto margine nei portafogli degli italiani.





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