Dazi, Ue: “gli impegni su energia e investimenti negli Usa non sono vincolanti. La Commissione non ha e non vuole il potere di indirizzare le scelte delle imprese”


Nell’accordo sui dazi commerciali con gli Stati Uniti, come Commissione europea “siamo stati molto chiari sugli impegni presi e su quelli che non sono stati presi”.

In particolare le cifre riguardanti le importazioni di energia dagli Usa e gli investimenti Ue negli Usa “non sono vincolanti”, piuttosto “quello che abbiamo trasmesso all’amministrazione Usa è, diciamo, un aggregato sulle intenzioni delle imprese europee sulle spese in energia e sugli investimenti”. Lo affermato un portavoce della Commissione europea, Olof Gill rispondendo ad una domanda sulle recenti minacce dal presidente Usa, Donald Trump.

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Un paio di giorni fa, il numero uno della Casa Bianca, in una intervista ha minacciato la possibilità di rialzare i dazi appena concordati con la Ue se quest’ultima non onorerà gli impegni in termini di importazioni di energia (750 miliardi di dollari in tre anni) e di investimenti (600 mld) negli Usa.

“Questi impegni non sono in alcun modo vincolanti. La Commissione non ha il potere, e non ha mai cercato il potere, di costringere” le imprese ad effettuarli. “Ma sono una onesta comunicazione degli intenti” delle aziende Ue. “Perché abbiamo parlato con le nostre imprese per avere un quadro chiaro e non aggiungerò altro”, ha detto ancora il portavoce. “Le compagnie europee hanno il diritto sovrano di investire dove lo ritengono più vantaggioso”, ha poi precisato. Quanto a questi aggregati “non riteniamo che qualunque intenzione di investire negli Usa porterà necessariamente a impatti negativi nella Ue”, ha detto.

La Commissione europea, ha proseguito il portavoce Olof Gill si attende che “in tempi brevi” gli Stati Uniti adottino altri ordini esecutivi per ricondurre al tetto del 15% i dazi commerciali sulle importazioni dalla Ue anche per auto, componentistica per l’auto, farmaceutica chip e semiconduttori. “Ci attendiamo che gli Usa attuino il prima possibile questo impegno, non posso dirvi quando: questa è una domanda da rivolgere agli Usa”.

Per quanto concerne la Commissione europea è sostanzialmente completato il lavoro sulla dichiarazione congiunta con gli Usa che deve dare seguito all’accordo politico sui dazi commerciali, ora resta solo da attendere il via libera da parte di Washington. “La palla è nel campo Usa e ci attendiamo che ci aiutino a fare passi avanti”.

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“Penso che a questo punto la domanda andrebbe rivolta agli Usa”, ha proseguito. E in merito a indiscrezioni di ieri l’atto, da fonti Ue, secondo cui la dichiarazione sarebbe pronta al 90-95% “concordo che la vasta maggioranza è regolata e che dal nostro punto di vista si può procedere. Ora ci attendiamo che la nostra controparte Usa faccia lo stesso”, ha concluso Gill.



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