Nel nuovo bollettino economico della Banca centrale europea, pubblicato oggi, vengono presi in esame i rischi climatici e le connesse politiche, che «hanno contribuito a rendere più rigide le condizioni creditizie per le imprese con elevate emissioni di carbonio».
Le banche dell’area dell’euro hanno infatti indicato che, negli ultimi dodici mesi, i rischi connessi al clima che minacciano le imprese e i provvedimenti per far fronte ai cambiamenti climatici hanno continuato a esercitare un impatto di irrigidimento netto sui criteri di concessione dei prestiti alle imprese a elevate emissioni, cioè quelle che contribuiscono in misura significativa ai cambiamenti climatici e non hanno ancora fatto alcun progresso, o solo minimi, nella transizione.
«Sia il rischio fisico sia il rischio di transizione delle imprese – argomenta la Bce – hanno avuto un moderato impatto restrittivo netto sulla politica di concessione del credito, mentre le misure di sostegno fiscale legate al clima hanno continuato ad avere un effetto di allentamento. Le banche hanno inoltre riferito un aumento netto della domanda di prestiti da parte di imprese in transizione e verdi dovuto ai cambiamenti climatici, mentre l’incertezza sulla futura normativa sul clima è stata percepita come un importante ostacolo alla domanda di prestiti».
In base a un nuovo quesito sull’impatto dei cambiamenti climatici sui mutui per l’acquisto di abitazioni, le banche hanno segnalato anche che negli ultimi dodici mesi i criteri di concessione sono stati allentati per gli edifici con elevate prestazioni energetiche e sono stati irrigiditi per quelli a bassa prestazione energetica. Il rischio fisico del settore immobiliare è stato tuttavia un importante fattore alla base di un ulteriore inasprimento netto delle condizioni di finanziamento nel complesso.
«Le banche hanno inoltre segnalato che l’impatto dei cambiamenti climatici sulla domanda di prestiti relativi agli edifici è stato positivo per quelli con prestazioni energetiche medie ed elevate, mentre è risultato negativo per quelli con prestazioni basse. Gli investimenti per migliorare le prestazioni energetiche – conclude la Bce – sono stati il fattore chiave per la domanda di prestiti legati al clima, sostenuta da tassi di interesse favorevoli per i finanziamenti volti ad aumentare la sostenibilità, mentre l’incertezza sulla futura normativa sul clima è stata indicata come elemento frenante per la domanda di prestiti».
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