L’Umbria entra ufficialmente tra le Zone Economiche Speciali (ZES), un risultato definito “di grande rilievo” dalla presidente della Regione Stefania Proietti, che ha accolto con soddisfazione l’inserimento dell’intero territorio regionale all’interno della nuova mappa nazionale, insieme alle Marche. Una decisione strategica annunciata dal Governo e che, secondo la presidente, rappresenta una svolta concreta per il futuro economico dell’Umbria. “L’inclusione dell’Umbria tra le Zone Economiche Speciali, che avevamo fortemente chiesto – ha dichiarato la presidente Proietti – è una notizia di notevole importanza per il futuro della nostra Regione. Ringrazio la premier Giorgia Meloni per questa decisione, che costituisce un’opportunità concreta per dare un forte impulso alla nostra economia e alla nostra crescita”.
Le ZES garantiscono agevolazioni fiscali, sgravi contributivi e procedure amministrative semplificate. Strumenti che, sottolinea la Regione, potranno favorire un ambiente più dinamico per le imprese, snellendo la burocrazia e incoraggiando l’innovazione. L’obiettivo dichiarato è chiaro: rilancio dell’occupazione, attrazione di nuovi investimenti, maggiore competitività e coesione sociale. “Da oggi anche l’Umbria potrà contare su strumenti aggiuntivi per sostenere lo sviluppo economico e infrastrutturale – ha aggiunto Proietti – valorizzando il nostro posizionamento strategico e creando nuove opportunità per i giovani, per l’innovazione e per il rafforzamento dei nostri settori produttivi. Come Regione abbiamo lavorato per questo risultato e faremo la nostra parte nell’interesse dell’intera comunità”.
9 milioni per l’Orvietano: “Risposta concreta alle sollecitazioni del territorio”
Parallelamente alla notizia sull’ingresso nelle ZES, arriva un altro segnale importante sul fronte dello sviluppo territoriale: oltre 9 milioni di euro sono stati stanziati per l’area interna dell’Orvietano, che coinvolge venti comuni.
Un risultato accolto con favore anche dal sindacato. Il segretario regionale della Cisl Umbria, Riccardo Marcelli, ha sottolineato come questa misura rappresenti finalmente una risposta alle sollecitazioni avanzate da tempo: “La Regione dell’Umbria ha accolto finalmente le sollecitazioni della Cisl. Gli oltre nove milioni stanziati per l’Orvietano vanno nella direzione che da tempo abbiamo auspicato, per evitare l’ulteriore spopolamento del comprensorio e consentire alle persone residenti di vivere meglio”. La Cisl di Orvieto si dice pronta ad accettare la sfida della rigenerazione, ma propone un coinvolgimento diretto nella definizione dei progetti territoriali. “Serve rafforzare i servizi socio-sanitari, l’inclusione lavorativa, l’istruzione e la formazione – ha spiegato Marcelli – e per farlo è necessario il coinvolgimento propositivo del sindacato, attraverso una nuova contrattazione sociale”.
Una contrattazione che, nelle intenzioni del sindacato, dovrà aprirsi anche ai temi dell’innovazione e della digitalizzazione: “Siamo pronti a discutere, ma anche a metterci in discussione. Occorre un nuovo modello, con progetti condivisi che coinvolgano davvero tutte le amministrazioni comunali. Solo così potremo migliorare la qualità della vita nelle aree interne”.
Un futuro che si costruisce insieme
ZES, fondi per le aree interne, contrattazione sociale, digitalizzazione: si tratta di tasselli diversi, ma tutti orientati a uno stesso obiettivo. Quello di ridare centralità ai territori, contrastando spopolamento, precarietà e disuguaglianze, e costruendo una rete di sviluppo che tenga insieme istituzioni, comunità locali, imprese e rappresentanze sociali.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link