Mosca, 4 agosto 2025 – La Federazione Russa ha annunciato ufficialmente di non considerarsi più vincolata dalla moratoria sul dispiegamento di missili a corto e medio raggio, ponendo fine di fatto a un periodo di restrizioni iniziato con il trattato INF. La decisione segue il ritiro degli Stati Uniti d’America dal medesimo accordo nel 2019, durante il primo mandato presidenziale di Donald Trump.
La posizione della Russia sul trattato INF
Il Ministero degli Esteri russo, come riportato dall’agenzia Tass, ha sottolineato che la leadership di Mosca valuterà le “misure di risposta” da adottare, in particolare lo schieramento di nuovi missili, in base alla portata delle azioni militari statunitensi e di altri Paesi occidentali. La decisione prende in considerazione anche la situazione globale della sicurezza internazionale e della stabilità strategica.
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Il trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty), firmato nel 1987 fra Stati Uniti e Unione Sovietica, vietava appunto il possesso e la produzione di missili a raggio intermedio e medio entro i limiti stabiliti. Il ritiro americano nel 2019, ufficializzato dall’amministrazione Trump, aveva già indebolito l’efficacia dell’accordo, aperto la strada a una nuova corsa agli armamenti.
Contesto internazionale e implicazioni
Il passo compiuto dalla Russia rappresenta un ulteriore sviluppo in un contesto di crescenti tensioni tra le due superpotenze, che coinvolgono anche altri aspetti geopolitici e militari.
L’annuncio russo è destinato a influenzare le dinamiche della sicurezza globale, ponendo nuove sfide al dialogo e agli accordi di controllo degli armamenti tra le grandi potenze mondiali.
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