Alkemia lancia il polo della pasta fresca


La Sgr ha promosso il fondo Food Excellence e aggregato cinque aziende regionali creando un player industriale nei piatti pronti premium. Le ragioni dietro il boom degli investimenti istituzionali sulle aziende italiane del comparto

Negli ultimi anni, l’agroalimentare italiano è diventato uno dei settori più attrattivi per i fondi di private equity, sempre a caccia di aziende sane dal punto di vista dei bilanci, ma con un ampio potenziale ancora inespresso.

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Focus sulla pasta fresca di qualità

L’ultima novità in ordine temporale arriva da Alkemia Sgr, che ha lanciato un progetto focalizzato sulla pasta fresca e sui piatti pronti premium. Il fondo tematico si chiama Food Excellence e prende avvio con la nascita di Convivio, una holding operativa destinata ad aggregare eccellenze locali e trasformarle in un player industriale con ambizioni globali.

La prima tappa del progetto è stata l’acquisizione, attraverso Convivio, del 100% di cinque imprese italiane fortemente radicate nei territori e nelle tradizioni culinarie locali: Valsugana Sapori (Trentino), Parmachef (Emilia-Romagna), Casanova Food con il marchio Pasta di Venezia e Pastificio Cecchin (Veneto), e Poggiolini (Toscana). Il fatturato complessivo del nuovo gruppo parte da circa 27 milioni di euro, con l’obiettivo di raggiungere i 100 milioni entro cinque anni attraverso nuove acquisizioni e una strategia di crescita anche internazionale.

“Non ci limitiamo ad aggregare aziende, stiamo investendo nell’anima del made in Italy alimentare – dichiara Luca Duranti, amministratore delegato e managing partner di Alkemia -. Il quale precisa che “si tratta di un progetto di lungo termine, fondato su partnership solida e sul rispetto della tradizione, dell’innovazione e del consumatore”. In questo senso, sottolinea il manager, l’aggregazione delle aziende consente di proporre un’offerta ampia e diversificata ai canali distributivi – dalla grande distribuzione all’Horeca – superando i limiti di scala che spesso penalizzano le realtà locali a conduzione familiare.

Tradizione, innovazione e sinergie

Ogni azienda apporta un know-how specifico, che va dalle specialità regionali alle tecniche di cottura avanzate, fino alle soluzioni per le intolleranze alimentari – spiega Giovanni Panzeri, direttore generale di Convivio -. Il nostro compito è coordinare queste competenze per offrire un catalogo di altissima qualità e garantire una crescita sostenibile, senza snaturare l’identità di ciascuna realtà.

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Il piano prevede di mantenere al tempo delle aziende acquisite le famiglie fondatrici ei manager storici, con il supporto di Alkemia per sviluppare sinergie commerciali, rafforzare la presenza internazionale e investire in produzione, marketing e comunicazione.

Al fianco di Alkemia nel progetto è presente anche Banca Ifis , in qualità di co-investitore.

Food italiano nel mirino dei grandi investitori

L’interesse degli investitori istituzionali non si spiega solo per il valore del made in Italy, ma con la solidità dei fondamentali di molte delle aziende di settore: nel 2024, segnala Nomisma, il comparto food & drink ha generato oltre 64 miliardi di euro di export, registrando una crescita del 7% sull’anno precedente. Il settore è frammentato, spesso costituito da aziende a conduzione familiare, con eccellenze produttive diffuse ma poco strutturate a livello industriale: uno scenario ideale per strategie di consolidamento e crescita, su cui sempre più operatori finanziari stanno puntando.

Tra le operazioni più significative in questo senso, sono da segnalare la crescita di DeA Capital nel settore dolciario (con i marchi Elledi e Doria), il passaggio di Polli (conservati in vetro) a Platinum Equity, quello del gruppo Santangelo (dolci lievitati) al Fondo italiano d’investimento, nonché di Gourmet Italian Food a Chequers Capital.

Dalla lettura dell’Osservatorio Private Equity Monitor, attivo presso la Liuc business school, emerge che lo scorso anno il private equity ha realizzato 43 operazioni nel food & drinks italiano, quasi il doppio rispetto al 2023 (24 deal).





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