imprese, idee e alleanze tra generazioni a Parma –



Cooperare in rete! è molto più di uno slogan: è un’esortazione, un’intenzione condivisa, un’alleanza tra generazioni che ha preso forma concreta nella terza edizione di Giovani Connessioni. Il format, promosso dal Gruppo Giovani UCID Parma in collaborazione con i Giovani delle ACLI e Piano B – Cooperativa Impresa Sociale, con il supporto di Giovani Imprenditori Confcooperative Emilia-Romagna, ha messo al centro della scena i giovani ed è stata l’occasione per creare dialogo e connessioni tra imprenditori, professionisti, amministratori e nuove energie del territorio.

La serata, ospitata al Centro Giovani Federale di Parma, si è aperta con i saluti istituzionali del sindaco Michele Guerra, che ha ribadito la centralità delle politiche giovanili: «Costruire spazi di protagonismo per le nuove generazioni è una responsabilità concreta: dobbiamo favorire strumenti e fiducia, costruire una nuova gentilezza intergenerazionale. Dobbiamo ascoltarli davvero. Incontrare i giovani è importante perché hanno un modo di vedere la città diverso, come è diverso il loro modo di pensare il futuro». Un invito a cogliere le energie del presente, rafforzato dall’intervento del rettore Paolo Martelli, che ha richiamato il ruolo dell’università come ponte tra formazione e mondo del lavoro: «L’università è prima di tutto il luogo dei giovani: uno spazio dove il sapere non si limita alla trasmissione di conoscenze, ma diventa relazione, esperienza e costruzione condivisa. È nella connessione tra generazioni, nella comunità tra docenti e studenti, che devono nascere nuove traiettorie di crescita».

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Sul palco si sono alternate testimonianze e storie di imprese che credono nel cambiamento. Lorenzo Sartori, responsabile Innovazione e Sostenibilità di BCC Emilbanca, ha raccontato il progetto Magazzini Rigenerativi – MUG, un hub di innovazione sociale di supporto alle startup tramite debito bancario, consulenza e ventura client, nato in uno spazio rigenerato di Bologna: «Rigenerare significa anche creare occasioni per chi ha un’idea e ha bisogno di un luogo per svilupparla, insieme ad altri, potendo contare su un’ampia base di competenze e network». Un esempio, come ha ricorda Andrea Coppola, presidente Giovani UCID Parma, di come la tecnologia e la collaborazione possano far nascere nuove economie urbane ad alto impatto sociale.

Andrea Parmeggiani, direttore della Fondazione REI di Reggio Emilia, ha messo in luce l’importanza di avvicinare i giovani all’innovazione d’impresa: «Non è più tempo di lavorare in compartimenti stagni. Il dialogo tra competenze è ciò che permette di rendere scalabili idee e progetti». Un messaggio raccolto anche da Eduardo Raia, presidente dei Giovani Imprenditori Confcooperative Emilia-Romagna, che ha sottolineato la necessità di “fare rete” come metodo di lavoro e non solo come aspirazione.

Andrea Tramelli, progettista GAL del Ducato, ha portato l’attenzione su un altro tema chiave: lo sviluppo delle aree interne. «I fondi europei per lo sviluppo rurale rappresentano una leva potente per i giovani imprenditori che vogliono costruire il proprio futuro in questi territori. Ma vanno accompagnati, motivati, messi nelle condizioni di crederci davvero», ha dichiarato durante il confronto con Pio Francesco Levato, delegato dei Giovani delle ACLI.

A moderare Andrea Grossi, giornalista esperto di Open Innovation, che ha saputo creare connessioni tra visioni, esperienze e idee. A chiudere gli interventi, l’Assessora alla Comunità Giovanile Beatrice Aimi ha rilanciato il valore del confronto e della responsabilità collettiva: «La scuola, l’università, il lavoro devono diventare luoghi dove si impara a costruire insieme. Le competenze da sole non bastano: servono relazioni». Un concetto pienamente condiviso da Enrico Fermi, presidente provinciale ACLI Parma, che ha sottolineato come la rete associativa sia fondamentale per accompagnare e sostenere l’impegno dei giovani e quanto la presenza dei giovani nel mondo delle associazioni giochi un ruolo fondamentale per la loro prosecuzione.

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A chiudere l’incontro, Federico Lombatti, presidente UCID Parma, ha ricordato che l’impresa, oggi, non può più essere vista come un’isola. «Fare impresa significa generare impatto e benessere e questo si può fare solo cooperando, costruendo comunità, scommettendo sui giovani».

La serata si è conclusa con un aperitivo firmato Gusto Parma e il DJ set curato da Vinylistic Aps, ulteriore spazio di incontro e di scambio informale. Un appuntamento che conferma una certezza: il futuro non si costruisce da soli, ma insieme. In rete.

 



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