Un pacchetto straordinario da 8,8 milioni di euro, nuove misure sanitarie, indennizzi più congrui e liquidità immediata per le aziende colpite. È la risposta della Regione Sardegna all’emergenza causata dalla dermatite nodulare contagiosa, che sta mettendo a dura prova il comparto bovino isolano.
Se ne è discusso ieri a Calangianus durante un convegno organizzato per fare il punto sulla crisi e tracciare le prospettive future del settore. A partecipare, oltre agli allevatori, anche rappresentanti istituzionali, esperti, tecnici e figure del mondo accademico e della sanità veterinaria.
Come si è parlato (e di quanto)
Al centro dell’incontro, l’intervento dell’assessore regionale all’Agricoltura Gianfranco Satta, che ha annunciato il pacchetto di risorse e una serie di misure urgenti: “Nessun allevatore sarà lasciato solo – ha dichiarato –. Stiamo intervenendo con risorse immediate, risarcimenti equi e un confronto costante con le associazioni di categoria. Possiamo affrontare l’emergenza e, al tempo stesso, costruire basi solide per il futuro della zootecnia sarda”.
Le risorse regionali saranno distribuite su tre assi: 1,5 milioni alle ASL per la gestione dell’emergenza sanitaria; 2,3 milioni per indennizzare gli abbattimenti dei capi infetti, con valutazioni basate su parametri aggiornati di mercato; e 5 milioni a Laore Sardegna per il sostegno diretto alle imprese penalizzate dal blocco delle movimentazioni animali.
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Oltre al sostegno economico, la Regione ha confermato la strategia di vaccinazione rapida e capillare con il vaccino vivo attenuato Neethling, ritenuto efficace e sicuro dagli studi scientifici e raccomandato dal Ministero della Salute. Le operazioni di indennizzo saranno svolte senza ritardi, con piena copertura e liquidazione anticipata delle risorse ministeriali, mentre la determinazione del valore degli animali abbattuti sarà affidata a un tavolo tecnico che valuterà i prezzi di mercato.
Un esempio di applicazione concreta è il monitoraggio in corso presso l’azienda di Foresta Burgos, gestita da Agris Sardegna, dove circa 400 capi sono già stati vaccinati. I dati raccolti serviranno a valutare gli effetti della vaccinazione e fornire riscontri scientifici utili alla gestione della campagna e alla tutela degli allevatori.
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