Una «piattaforma logistica dove fare atterrare imprese culturali e creative del Made in Italy». È una delle ultime autorizzazioni concesse per investimenti nella Zes unica Sud dalla Struttura di missione di Palazzo Chigi, guidata dall’avvocato Giosy Romano, ed è sicuramente tra le più inedite in assoluto. Riguarda la Regione Basilicata, che l’ha proposta, e la città di Matera, che la ospiterà (in località La Martella), e che il prossimo anno, dopo essere stata nel 2019 Capitale Europea della Cultura, sarà Capitale mediterranea della cultura e del dialogo, a riprova della sua sempre più spiccata collocazione culturale internazionale. L’obiettivo è in effetti trasformare Matera, mediante la Zes unica, in un polo industriale culturale attraverso l’insediamento di imprese manifatturiere culturali e creative (audiovisivi, moda, design, AI, realtà aumentata, artigianato). Con una previsione in termini di occupati, diretti e indiretti, di circa 1400 unità, e una spesa di circa 200 milioni coperta con le risorse della Coesione.
Il progetto
È l’idea di una «Fabbrica Giardino», con architettura integrata nella natura e ovviamente con il borgo esistente sul piano urbanistico. In altre parole, spazi produttivi immersi nel verde, con giardini e siepi di protezione, ed aree di alta formazione (Its Academy riservato a professionisti del settore culturale e turistico; Isia Design per formare designer meridionali; Smart Lab Academy per startup e competenze digitali, in partenariato con Spici; e Basilicata Creativa, cluster regionale di imprese culturali e creative, che connetterà oltre 50 aziende, università, Cnr, Enea). Il «Giardino», si legge nel documento che accompagna la proposta, «può intercettare il potenziale attrattivo del brand Italia, soprattutto per istituzioni accademiche e aziende del Mediterraneo, Europa e Usa. Inserirsi nelle nuove politiche europee e italiane sulla rigenerazione territoriale (il progetto è perfettamente in linea con le linee guida del Pnrr, del Green Deal europeo e dei cluster per le industrie culturali e creative). E offre la possibilità di alleanze con big tech e fondazioni private: Google Arts & Culture, Microsoft, Tim, Fondazione Cariplo, Fondazione Del Vecchio, Compagnia di San Paolo rappresentano potenziali partner ad alto valore aggiunto».
Investimenti in Campania: sprint con la Zes unica
E c’è un altro obiettivo, tutt’altro che secondario: Fabbrica Giardino come modello replicabile, perché il progetto «può diventare riferimento nazionale per le Zes culturali, stimolando politiche pubbliche e investimenti tematici».
Il percorso
Sostenuto dal governatore della Basilicata Vito Bardi e dall’ex sindaco di Matera De Ruggiero, il progetto è stato formalizzato nello scorso mese di maggio e l’istruttoria della Struttura di missione, anche in questo caso, è stata rapida. Poco più di 40 giorni per definire tutti gli aspetti, anche dal punto di vista urbanistico, e arrivare al via libera finale. Per Matera si tratta di un’opportunità significativa perché la città si candida di fatto a diventare «un laboratorio a cielo aperto per la sperimentazione interdisciplinare e il dialogo tra sapere umanistico, innovazione tecnologica e impresa creativa» ma anche a «costruire una narrazione in grado di mobilitare media, stakeholder pubblici, cittadini e comunità locali attorno a una visione condivisa di rigenerazione del Sud come motore di sviluppo. Diffondere una visione del Mezzogiorno non più come periferia assistita, ma come centro attivo di produzione di valore, occupazione e cultura».
Investimenti produttivi e Zes: in tre anni il Sud è ripartito
Lo sviluppo
Per la Zes unica è l’ennesima conferma di un impatto fondamentale per il Sud (le autorizzazioni uniche sono già oltre quota 717 in meno di un anno). Lo ha sottolineato nelle ultime ore anche il presidente di Confindustria Emanuele Orsini intervenuto all’assemblea degli industriali della Sardegna. La Zes unica, ha detto, «con le semplificazioni burocratiche e con il credito di imposta sugli investimenti al Sud, con uno stanziamento di risorse pubbliche di 4,8 miliardi negli ultimi due anni ha già generato 28 miliardi di investimenti e 35mila posti di lavoro, con un pil prodotto del 4 per cento. Questa è la via giusta da percorrere per la crescita del Paese». Per Orsini «serve dare continuità a questi strumenti efficaci che creano opportunità nelle politiche di sviluppo, dal Sud al Nord». Ma ora si attendono anche segnali concreti da parte degli investitori stranieri che in questi mesi hanno conosciuto direttamente da Romano e dal suo staff le opportunità della Zes unica italiana in occasione di meeting ed incontri specificamente organizzati in varie città europee, spesso con il sostegno non solo logistico delle nostre ambasciate. La sburocratizzazione e il credito d’imposta disegnano prospettive per investire al Sud decisamente “rivoluzionarie” rispetto al passato: e anche il polo culturale progettato in Basilicata conferma che lo strumento è assolutamente funzionale al rilancio di un’area che da tre anni produce più ricchezza in termini percentuali del resto del Paese. E più occupazione.
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