Dipartimento per gli Affari Europei










“Attualmente sono aperte 66 procedure d’infrazione contro l’Italia, di cui 12 riguardano il mancato recepimento delle direttive comunitarie (di queste, 7 sono già state notificate all’UE come recepite) e 54 per violazioni del diritto europeo. Dal 2012, la nostra Nazione ha pagato complessivamente 1,205 miliardi di euro a seguito di queste condanne. Per questo è indispensabile agire con tempestività e responsabilità, recependo le direttive e adeguando l’ordinamento nazionale ai regolamenti comunitari. Il disegno di legge di Delegazione Europea 2025 si muove in questa direzione. Non si tratta di un passaggio burocratico quindi, ma di una scelta politica e strategica puntuale”, così Tommaso Foti, Ministro per gli Affari Europei, il PNRR e le Politiche di Coesione, dopo la presentazione in Consiglio dei Ministri dello schema di disegno di legge “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione Europea – Legge di delegazione europea 2025”.

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“Il testo – spiega il Ministro – prende in considerazione gli atti europei pubblicati tra aprile 2024 e giugno 2025 e permette il recepimento di due direttive e l’adeguamento a 10 regolamenti europei. Il disegno di legge è articolato in 13 articoli, suddivisi in tre capi, e include un allegato con ulteriori 16 direttive da recepire senza necessità di criteri specifici di delega”. 

“Con questo provvedimento – sottolinea Foti – interveniamo su settori fondamentali per la crescita e l’innovazione, a partire dalla proprietà industriale, con norme che garantiscono la tutela di disegni e modelli, a vantaggio soprattutto delle PMI e dei settori creativi. Sul fronte della tutela dei consumatori, viene rafforzato il diritto alla riparazione dei beni anche oltre la garanzia legale, promuovendo così modelli di consumo più sostenibili. Nel settore industriale, si aggiornano le regole per la progettazione e costruzione delle macchine, assicurando maggiore sicurezza per lavoratori e consumatori, senza ostacolare l’innovazione. La misura coinvolge inoltre altri ambiti di grande rilievo quali: fiscalità, diritto societario, protezione dei dati, sostenibilità ambientale, sicurezza stradale e tutela dei cittadini. Il disegno di legge conferma l’impegno dell’Italia nella partecipazione positiva all’Unione Europea, nel rispetto della sovranità nazionale, con l’obiettivo di rafforzare la competitività e l’innovazione delle imprese italiane”.







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