Ancora corruzione in Spagna. Stavolta i popolari passano dal banco dell’accusa a quello degli imputati


Dai banchi dell’accusa a quelli della difesa. Il Partito Popolare spagnolo (PP), da settimane all’attacco del Partito Socialista (Psoe) per uno scandalo di corruzione, si ritrova ora travolto da un caso giudiziario che tocca uno degli esponenti più rilevanti della sua ultima stagione di governo. Cristóbal Montoro, ministro delle Finanze nel governo di Mariano Rajoy – l’ultimo di centrodestra prima dell’ascesa al potere di Pedro Sánchez – è stato imputato per aver favorito imprese private attraverso riforme legislative confezionate su misura, in cambio di denaro ottenuto tramite uno studio di consulenza da lui stesso fondato. Il contraccolpo sul PP, che aveva incentrato la propria strategia politica sulla questione morale in seguito all’inchiesta sui vertici socialisti, segna una svolta nel dibattito spagnolo, ridando ossigeno a un esecutivo fino a ieri nell’occhio del ciclone.

L’inchiesta, avviata nel 2018 e rimasta segreta fino a pochi giorni fa, ha portato all’imputazione di 28 persone, tra cui diversi ex funzionari del Ministero delle Finanze e dirigenti d’impresa, accusati di reati che vanno dalla corruzione alla frode contro la pubblica amministrazione, dal traffico di influenze al falso documentale. Al centro della vicenda c’è lo studio Equipo Económico, fondato da Montoro al termine della sua prima esperienza come ministro delle Finanze nei primi anni 2000. Lo studio avrebbe agito come canale di accesso diretto al potere legislativo ed esecutivo, soprattutto in materia fiscale: per oltre sette anni, imprese attive nei settori del gas, dell’elettricità, delle energie rinnovabili, del gioco e dell’edilizia avrebbero versato milioni di euro per ottenere modifiche legislative a loro favorevoli, sfruttando il ruolo istituzionale di Montoro.

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In particolare, le aziende gasistiche riunite sotto l’Associazione dei Produttori di Gas Industriali e Medicinali sarebbero riuscite a ottenere due importanti agevolazioni fiscali, nel 2014 e nel 2018, che hanno comportato ingenti costi per le casse dello Stato nel pieno della crisi economica. I documenti acquisiti dagli inquirenti rivelano che gli stessi rappresentanti delle imprese redigevano direttamente bozze di leggi, che poi facevano approvare attraverso una catena di comando interna al ministero, presidiata da funzionari strettamente legati allo studio di consulenza. In questa rete di porte girevoli e conflitti di interesse risultano coinvolti anche l’ex direttore generale dell’Agenzia Tributaria, il capo di gabinetto di Montoro e altri dirigenti pubblici di primo piano.

Il Partito Popolare ha cercato di prendere rapidamente le distanze dal caso e Montoro ha cancellato la sua iscrizione al partito, dopo che la direzione aveva annunciato un procedimento interno. Il leader del PP, Alberto Núñez Feijóo, finora in prima linea nel denunciare gli scandali che coinvolgevano il Psoe, si è limitato a pubblicare un tweet in cui invita a “indagare tutto ciò che deve essere indagato”. Tuttavia, il danno politico è rilevante. Montoro è stato una colonna portante dei governi Aznar e Rajoy, due figure che Feijóo ha recentemente celebrato come modelli durante il congresso del partito. Ora quell’eredità si ritorce contro di lui, incrinando la posizione del PP nel dibattito pubblico.

I vertici popolari confidano che la vicenda giudiziaria si concluda senza esiti rilevanti, ma politicamente lo scenario è già cambiato. L’offensiva unilaterale del PP contro i socialisti si è trasformata in un campo minato per entrambe le principali forze politiche. Non a caso Ione Belarra, segretaria di Podemos – il partito di sinistra radicale più critico nei confronti del governo Sánchez – ha commentato: “Lo abbiamo sempre detto: il bipartitismo è corruzione e non governa per il popolo”. Negli ambienti dell’esecutivo, invece, l’atmosfera è diventata improvvisamente meno cupa. Dopo settimane di crisi politica, il governo è deciso a sfruttare il momento per rinsaldare la maggioranza e rilanciare la legislatura, puntando perfino a negoziare una legge di bilancio che sembrava un traguardo impossibile fino a pochi giorni fa.



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