La Conferenza per la Ricostruzione dell’Ucraina 2025 (URC2025), svoltasi il 10 e 11 luglio a Roma, ha rappresentato un nuovo momento di svolta nella mobilitazione internazionale a favore della ripresa ucraina.
Nel corso della conferenza, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato nuovi impegni per 2,3 miliardi di euro nell’ambito dello Ukraine Investment Framework, il secondo pilastro dell’Ukraine Facility. Il pacchetto comprende 1,8 miliardi in garanzie sui prestiti e 580 milioni in sovvenzioni, con l’obiettivo di generare investimenti per un totale stimato di 10 miliardi di euro. Con questa nuova tranche, il contributo complessivo dell’UE attraverso questo strumento sale a 5,7 miliardi di euro. Numeri, in sintesi, che confermano non solo che si spende di più in armi e missili rispetto alla ricostruzione dell’Ucraina, ma che si vuole spingere verso un maggiore indebitamento dei cittadini ucraini. Un popolo che dallo scorso 24 maggio 2024 non ha più alcun diritto a scegliere il proprio Governo. Una realtà di fatto della quale non si trova traccia nei “media foraggiati dalla Commissione europea“.
La Commissione ha inoltre proposto una quarta erogazione da 3,05 miliardi di euro nell’ambito del Piano per l’Ucraina, il primo pilastro dello Ukraine Facility, attesa per agosto. A ciò si aggiunge un miliardo di euro rilasciato nell’ambito della sesta tranche del pacchetto di Assistenza Macrofinanziaria da 18,1 miliardi, portando a 8 miliardi le somme erogate finora nel 2025.
Oltre al sostegno finanziario, Bruxelles ha lanciato una serie di nuove misure per rafforzare le istituzioni ucraine, migliorare la governance e accelerare il processo di integrazione nell’UE. Tra queste, l’avvio del programma EU4Reconstruction, un memorandum d’intesa con il settore assicurativo per coperture contro i rischi di guerra e l’estensione della cooperazione nel campo della difesa attraverso lo strumento SAFE (Strategic Armaments Facilitation Europe) e riforme al Fondo europeo per la difesa.
La Commissione ha anche annunciato nuove iniziative culturali e educative, tra cui fondi aggiuntivi per artisti ucraini tramite il programma Creative Europe e l’integrazione di Kyiv nel programma Erasmus+ che, guardando all’attuale processo di valutazione “garantito” dalle agenzie nazionali, non mancherà di escludere proposte progettuali critiche a favore delle solite (e inutili) attività “riempi flipchart”.
Sul fronte economico e sociale, proseguono gli sforzi di avvicinamento con nuovi accordi commerciali e il prossimo lancio dell’iniziativa “Roam Like at Home”, che permetterà il roaming mobile reciproco tra Ucraina e Paesi UE.
foto Lukasz Kobus European Union, 2023 Copyright
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link