Sviluppo Sostenibile in Africa: un nuovo protocollo tra istituzioni, imprese e società civile italiana presso sede Acri


ROMA, 17 LUGLIO: È stato presentato ieri, presso la sede dell’Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio (Acri) a Roma, un protocollo d’intesa innovativo che segna un’importante svolta nella cooperazione internazionale italiana. Sette attori chiave del mondo istituzionale, imprenditoriale e del Terzo settore si sono uniti per progettare e realizzare un’iniziativa condivisa a favore dello sviluppo sostenibile in Africa.

I firmatari dell’accordo – Acri, CDP (Cassa Depositi e Prestiti Spa), Confindustria Assafrica e Mediterraneo, AOI (Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale), CINI (Coordinamento Italiano delle ONG Internazionali), LINK 2007 – Cooperazione in Rete, e CIDCI (Coordinamento Italiano delle Diaspore per la Cooperazione Internazionale) – rappresentano una rete ampia e multidisciplinare pronta a mettere a sistema risorse, competenze e relazioni.

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L’obiettivo del protocollo è quello di sperimentare una nuova progettualità di cooperazione, a partire da una o più comunità territoriali africane che verranno individuate da un Comitato. Questo organo strategico sarà responsabile della definizione delle linee guida, dell’identificazione degli ambiti di intervento e dell’approvazione del progetto elaborato da un apposito Comitato operativo.

ACRI PROTOCOLLO D’INTESA PER UNA NUOVA INIZIATIVA DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE IN AFRICA

Un laboratorio di co-progettazione

Al cuore dell’iniziativa c’è un metodo di lavoro fondato sulla co-progettazione tra soggetti pubblici, privati e della società civile. L’intesa punta infatti a valorizzare la collaborazione tra mondi spesso distanti – istituzioni finanziarie, ONG, imprese, rappresentanze delle diaspore – nella convinzione che solo l’integrazione di diverse competenze possa generare un impatto sostenibile e duraturo.

Come sottolineato da Giovanni Azzone, presidente di Acri, «per la prima volta soggetti eterogenei scelgono di mettere in comune risorse e visioni per perseguire uno stesso obiettivo». L’intento è sviluppare un modello replicabile di cooperazione internazionale che possa contribuire a una nuova visione di sviluppo condiviso.

Sinergie per impatti concreti

La CDP, attraverso la voce del suo presidente Giovanni Gorno Tempini, ha evidenziato il valore di una rete virtuosa tra pubblico, privato e Terzo settore in grado di dare slancio a progetti di cooperazione ad alto potenziale: «CDP, nel suo ruolo di Istituzione Finanziaria per la Cooperazione allo Sviluppo, è pronta a lavorare con responsabilità insieme a queste realtà, unite da una visione comune».

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In questo quadro, anche Confindustria Assafrica e Mediterraneo vede nel protocollo un’occasione strategica per rafforzare il legame tra imprese italiane e territori africani, in sinergia con il Piano Mattei. Secondo il presidente Enrico Maria Bagnasco, «le imprese possono contribuire con know-how e tecnologie, ma anche con una cultura aziendale fondata sulla sostenibilità, sulla formazione e sull’integrazione sociale».

Il ruolo della società civile e delle diaspore

Particolarmente significativo è il coinvolgimento delle ONG e delle diaspore. Silvia Stilli, presidente di AOI, ha ricordato l’importanza della legge 125/2014, che riconosce alle organizzazioni della società civile un ruolo centrale come attori di comunità, radicati nei territori e capaci di promuovere partenariati equi e solidali.

Luca De Fraia, presidente di CINI, ha ribadito che la co-progettazione condivisa fin dalle prime fasi è una delle condizioni fondamentali per generare valore duraturo. In questa prospettiva, l’alleanza multi-attore sancita dal protocollo può divenire un modello virtuoso per tutto il sistema della cooperazione italiana.

Le diaspore, rappresentate dal CIDCI, portano un valore aggiunto cruciale: la conoscenza profonda dei contesti locali e una prospettiva interculturale. Il presidente Bertrand Mani Ndongbou ha sottolineato che «l’inclusione attiva delle comunità migranti è indispensabile per costruire interventi partecipativi, radicati e generativi».

Acri
ACRI PROTOCOLLO D’INTESA PER UNA NUOVA INIZIATIVA DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE IN AFRICA

Un nuovo paradigma della cooperazione italiana

Il protocollo rappresenta un passaggio rilevante verso una cooperazione internazionale più inclusiva, efficace e strutturata. Si colloca nel solco delle indicazioni normative italiane ed europee più avanzate e conferma l’impegno del sistema-Paese per lo sviluppo sostenibile del continente africano.

Come dichiarato da Sandro De Luca, presidente di LINK 2007, si tratta di un’iniziativa di alto valore strategico e simbolico, capace di rigenerare il senso della cooperazione come spazio collettivo orientato alla giustizia sociale e al bene comune. (@OnuItalia)



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