Italia su bilancio Ue, il governo: “Bene più risorse per le imprese, ma no all’aumento delle tasse”


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Mentre proseguono i negoziati sui dazi tra Ue e Washington, il nuovo bilancio proposto dalla Commissione europea per il periodo 2028-2034 accende il dibattito e divide gli Stati membri. Ne abbiamo parlato con Luca De Carlo (Fratelli d’Italia), presidente della commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare al Senato.

Il bilancio Ue

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, lo ha definito “il più ambizioso di sempre”. Tuttavia, il Quadro finanziario pluriennale, uno degli strumenti principali dell’Unione, non convince tutti.

Il piano da 2.000 miliardi è stato criticato da diversi gruppi parlamentari, da alcune regioni, e da Paesi come Olanda e Germania, che hanno bollato l’aumento del bilancio come “inaccettabile”.

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La proposta prevede un ridimensionamento dei capitoli di spesa, che passano da sette a quattro, con tagli alla coesione e all’agricoltura e maggiori risorse destinate a difesa e sicurezza. I governi dei 27 Stati membri dovranno presentare un piano di riforme in linea con il Next Generation EU per accedere ai fondi.

“Che ci siano maggiori risorse per il sostegno alle imprese e alla competitività è un buon segnale”, ha dichiarato De Carlo a Euronews. “Ma se queste risorse derivano da nuove tasse, allora non possiamo essere d’accordo. Siamo convinti che strumenti di debito comune e sostenibili possano aiutare a rilanciare l’economia, puntando su produzione e competitività”.

I negoziati sui dazi

“L’antidoto ai dazi è l’accordo: dobbiamo trovare intese con quei Paesi che condividono con noi il libero mercato”, ha aggiunto De Carlo. “L’Europa deve trattare con forza con gli Stati Uniti per giungere a un’intesa soddisfacente per entrambe le parti”.

A nome della maggioranza di governo, De Carlo ribadisce quanto già sottolineato dalla premier Meloni: serve coesione e determinazione nei negoziati. “L’Europa deve parlare con una sola voce – ma non può essere una voce ideologica. Mai come ora serve consapevolezza: i dazi vanno evitati e la soluzione passa solo attraverso accordi”.

La posizione del governo

“La Meloni ha avuto un ruolo decisivo”, continua De Carlo. “Se non si è reagito d’istinto ai primi dazi americani, è merito del governo italiano, che ha fatto capire all’Europa quanto sarebbe dannosa una guerra commerciale con gli Stati Uniti”.

“Noi continuiamo su questa linea: vanno trovati accordi. La politica deve unire le persone, non limitarsi a enunciare principi”. Anche la Presidente Meloni insiste su questo punto: definisce “insensati” tutti gli scenari alternativi a un’intesa.

Le opposizioni

Sulla proposta di bilancio Ue 2028-2034, l’eurodeputato del Pd Stefano Bonaccini ha parlato di una “scelta sbagliata che alimenta nazionalismi a discapito di territori ed enti locali”. Intervenendo sui social, Bonaccini – che promette battaglia contro il provvedimento – scrive: “In un solo colpo, i fondi per lo sviluppo delle regioni europee subiscono tagli fino al 40 per cento, mentre quelli per gli agricoltori di quasi il 20 per cento: il miglior regalo possibile per destre e sovranisti”.

Il Movimento 5 Stelle attacca soprattutto l’indebolimento delle politiche di coesione, che danneggerebbe in particolare il Mezzogiorno. Gli eurodeputati Parmisano e Tridico, in una nota congiunta, hanno criticato la cancellazione delle politiche di coesione per finanziare le spese per la difesa, definendola “una vergogna assoluta”.

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