Il 67% delle aziende aumenterà gli investimenti in AI


Il 41% delle aziende usa l’AI per assumere, ma per un’azienda su tre il fattore umano resta fondamentale in determinati ambiti, come giudizi etici, esperienza tecnica e pensiero strategico

La diffusione dell’intelligenza artificiale sta cambiando il mondo del lavoro, ma non sostituirà il contributo umano e non ridurrà i posti di lavoro. Le persone rimarranno fondamentali e grazie all’AI potranno alleggerirsi delle attività più ripetitive, dedicandosi ad attività più specializzate. Ma per un’efficace integrazione delle funzionalità AI nelle routine aziendali, occorrono programmi di formazione e aggiornamento delle competenze. Lo afferma il report “Future Forward: Costruire un percorso professionale sostenibile nell’era dell’AI”, l’analisi sull’impatto dell’AI sul lavoro realizzato da Experis – brand di ManpowerGroup e provider IT di soluzioni applicative – sulla base dei risultati delle indagini ManpowerGroup Employment Outlook Survey e del CIO Outlook.

Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

L’AI rappresenta un acceleratore strategico per le imprese, non un sostituto del lavoro umano. Il suo impatto più significativo si manifesta quando viene integrata nei processi, migliorando l’efficienza e la qualità del lavoro, senza snaturarne il contributo umano ha affermato Salvatore Basile, direttore di Experis Italia. Per raggiungere questo risultato è necessario che le aziende investano su una formazione specifica, per dotare i talenti delle competenze necessarie a un utilizzo consapevole dell’AI. Experis con le sue Academy è al fianco delle organizzazioni per offrire upskilling e reskilling mirato e collaborare alla costruzione di programmi di formazione a lungo termine”.

Il 47% dei manager “digitali” (CIO, CTO e figure simili) italiani è convinto che l’adozione dell’AI cambierà nel profondo il loro settore, anche se deve essere ancora perfezionata, e solo l’11% si dice scettico su una sostenibilità ed efficacia nel lungo termine. Emerge però il tema dei costi d’adozione: se a livello globale il 67% delle organizzazioni aumenterà i propri investimenti sull’AI nel corso del 2025, in Italia il 35% dei dirigenti intervistati ritiene possano sorgere difficoltà nel trovare i fondi necessari. Inoltre, va tenuto conto che l’AI non risponde a tutte le esigenze: in Italia circa un’azienda su tre ritiene che il fattore umano resti fondamentale su alcune competenze, come giudizi etici (per il 35%), esperienza tecnica (30%) e pensiero strategico (29%).

Un ambito dove l’uso dell’AI è sempre più accettato è quello della ricerca e offerta di lavoro. Il 41% delle aziende italiane dichiara di utilizzare già strumenti basati sull’AI per i processi di selezione e assunzione e un ulteriore 42% ritiene di iniziare a farlo entro i prossimi tre anni. Inoltre, l’84% dei datori di lavoro accetta che candidate e candidati si aiutino con l’AI, in particolare per risolvere problemi o trovare risposte durante i test (26%), personalizzare lettere di presentazione e curriculum (26%) e prepararsi per i colloqui (25%). 

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Dilazione debiti

Saldo e stralcio