Lavorare per il meglio, pensare per il peggio. L’imperativo è non farsi trovare impreparati. Se da una parte l’Italia è convinta che esista ancora spazio negoziale per raggiungere un accordo con Washington sui dazi, se la trattativa dovesse arenarsi il governo è pronto a far scattare un piano di interventi mirati. Un’azione sinergica tra Farnesina, Ministero dell’Economia e agenzie del Sistema Italia per difendere il Made in Italy.
Il primo pilastro è quello dei finanziamenti del Pnrr dedicati alla “transizione digitale ed ecologica” a cui si aggiunge un fondo di 2 miliardi per l’innovazione delle filiere strategiche Made in Italy, con strumenti finanziari a leva per favorire internazionalizzazione e fusioni.
Il ministero degli Esteri e ICE-Agenzia hanno, invece, varato un Piano d’Azione per l’export nei mercati extra Ue ad alto potenziale, con missioni imprenditoriali in Asia, Africa, America Latina e Medio Oriente. D’altra parte dal 2024 le esportazioni italiane verso Turchia, Emirati, Arabia Saudita, India e ASEAN hanno segnato una crescita che oscilla tra l’1% e il +27,9%. Il piano prevede: missioni istituzionali, potenziamento delle fiere e accordi con catene distributive e marketplace digitali, apertura di nuove sedi ICE, e guide-paese.
Da giugno poi la Farnesina ha attivato una “Unità per l’export” dedicata all’internazionalizzazione delle imprese, offrendo supporto operativo. Finora sono stati stanziati 63 milioni per prestiti agevolati a 153 imprese, 15 per investimenti nel Regno Unito e Stati Uniti, 2 milioni in contributi a fondo interesse e 10 per investimenti esteri. Le ambasciate diventano hub operativi della “Diplomazia della crescita”. A fine agosto, inoltre, Giorgia Meloni inizierà una missione istituzionale in Asia, con tappe previste in Cina, India, Giappone, Corea del Sud e ASEAN. L’obiettivo è stringere accordi commerciali, stimolare export e attrarre investimenti diretti.
Tutte le misure rientrano nel coordinamento tra Farnesina, ICE-Agenzia, SACE, SIMEST, CDP e Ministero dello Sviluppo Economico. Invitalia potrà intervenire parallelamente per sostenere investimenti esteri in Italia e reshoring produttivo. Una risposta sistemica per guardare avanti, puntando su crescita, innovazione e apertura internazionale.
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