Nuovo corso per Enel Foundation, che rafforza il suo ruolo di hub di ricerca e formazione nel settore energetico, allargandolo sul piano internazionale e consolidando le relazioni con università, enti di ricerca, imprese e istituzioni.
«La Fondazione promuove la collaborazione tra ricerca e impresa per favorire l’evoluzione del settore energetico a livello globale», è il commento di Flavio Cattaneo, ad del gruppo e presidente di Enel Foundation. «Questa sinergia ci consente di trasformare l’innovazione scientifica in soluzioni concrete, sostenibili e scalabili, potenziando la competitività industriale e contribuendo alla transizione energetica mondiale».
Tutti i nomi di Enel Foundation
Il nuovo comitato scientifico e i progetti della Fondazione sono stati presentati lunedì 14 luglio a Roma. Con Cattaneo erano presenti il vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, il direttore di Enel Grids and Innovation e consigliere delegato della Fondazione Enel, Gianni Armani, la presidente del comitato scientifico della Fondazione, Laura Cozzi, e Lorenzo Ortona, coordinatore vicario della Struttura di Missione per il?Piano Mattei della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Nel nuovo comitato scientifico della fondazione figurano personalità del mondo accademico provenienti da Bocconi, Luiss Guido Carli, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino e, oltreoceano da Mit e Harvard.
I progetti dall’Africa al Sud America
Il posizionamento internazionale che trova conferma anche nei progetti avviati in Africa dalla Fondazione nell’ambito del Piano Mattei: dai corsi manageriali sulla transizione energetica e le fonti rinnovabili, attivati in Marocco in collaborazione con la Fondazione Res4Africa e l’Università Mohammed VI, all’apertura di due nuovi centri di formazione in Kenya e Sudafrica.
Vi rientra anche il progetto wAtt-Boost che mira a sostenere lo sviluppo dell’imprenditoria africana nel settore delle rinnovabili, accompagnando la crescita di start-up locali.
La Fondazione affronterà il tema delle competenze necessarie alla transizione, anche raccogliendo le sfide poste dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Un altro tema oggetto di studio sarà la resilienza delle reti e l’adattamento ai cambiamenti climatici, con particolare focus su alcune aree geografiche più esposte, come il Sud America. (riproduzione riservata)
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