Federmeccanica, Visentin: «Serve un nuovo patto sociale per l’industria. Basta slogan, puntiamo su welfare e innovazione»


Federico Visentin, presidente uscente Federmeccanica.

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Federico Visentin chiude il suo mandato in Federmeccanica con un messaggio netto: senza un nuovo patto sociale e culturale che tenga insieme welfare, competitività e innovazione, la manifattura italiana non potrà crescere. Durante l’Assemblea Generale 2025, Visentin ha ricordato che «non basta parlare di salari», ma occorre riconoscere il valore del welfare come salario indiretto, citando il contratto dei metalmeccanici che ha garantito aumenti reali e strumenti di welfare come il Fondo Metasalute.

«Il rinnovamento contrattuale – ha spiegato Visentin – non si realizza senza un rinnovamento culturale. Il conflitto non serve, la collaborazione è nel DNA dell’industria italiana». E sul fronte fiscale ha rilanciato la richiesta di una detassazione piena sulla produttività e una riduzione del cuneo fiscale che sia inclusiva, per sostenere famiglie e imprese in una fase caratterizzata da incertezza e volatilità.

Visentin ha rilanciato la proposta di un “contratto Esg” per la manifattura italiana, capace di coniugare competitività, sostenibilità e attenzione alle persone, con uno sguardo al futuro: «Serve una grande operazione culturale per l’industria e per il lavoro, perché la migliore strategia non regge senza un forte sostegno culturale. È il momento di ripartire dalle imprese e dal Paese».

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