Zelensky incontra prima il Papa e poi Mattarella. Il presidente della Repubblica: «Presto i negoziati per l’ingresso di Kiev nell’Ue»


di
Monica Guerzoni

Il Quirinale: serve una stretta sulle sanzioni. Il Papa al presidente ucraino: «Colloqui in Vaticano»

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Sul lago di Castel Gandolfo e poi sul «tetto» di Roma, al Quirinale, Volodymyr Zelensky ha portato gli echi delle bombe e dei missili russi che l’altra notte hanno straziato l’Ucraina: «Difficile vivere così». L’uomo di Kiev lo ha detto con parole simili prima a Leone XIV, che ha invitato a visitare il Paese aggredito da Putin e poi al presidente Sergio Mattarella, nel corso dei due incontri che hanno scandito la vigilia della Conferenza sulla ricostruzione. L’evento promosso dal governo italiano si aprirà oggi all’Eur e si chiuderà domani, con il presidente ucraino determinato a insistere sulla richiesta di altre sanzioni a Mosca. «Putin strapaga i suoi soldati, anche 8.000 euro, mentre i miei ne prendono circa 2.000 — è il ragionamento che Zelensky ha condiviso con Mattarella — Se non avesse tutti questi soldi per arruolare militari e mercenari, avrebbe meno carne da cannone». A giugno la Ue ha annunciato il diciottesimo pacchetto, al Quirinale ritengono necessario rendere più difficile alle imprese private l’aggiramento delle misure restrittive.

Anche di questo hanno discusso le due delegazioni nel salone degli Arazzi, presenti il vicepremier Antonio Tajani e i ministri degli Esteri e della Difesa di Kiev. Mattarella, che aveva accolto il premier ucraino al Quirinale a gennaio, ha ribadito la «grande, sincera e convinta amicizia» tra i due Paesi e il «pieno sostegno all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale» dell’Ucraina. Per confermare come la posizione di Roma resti «assolutamente ferma», il capo dello Stato insiste su termini come «appoggio», «sostegno pieno», «vicinanza intensa e concreta». Sentimenti che si rafforzano con l’intensificarsi dei bombardamenti e con l’accanimento dell’esercito russo contro la popolazione e le infrastrutture civili.




















































Dal punto di vista più squisitamente politico, il presidente della Repubblica si augura «che si aprano presto i negoziati» per l’ingresso di Kiev nell’Ue e assicura che l’Italia continuerà a cercare ogni possibile spiraglio, perché la drammatica guerra di aggressione si concluda. Per Sergio Mattarella in gioco non c’è solo la sopravvivenza dell’Ucraina, c’è il futuro del continente: «Come ha affermato la dichiarazione del vertice Nato, la sicurezza ucraina si identifica con la sicurezza europea, contro chi (Putin, ndr) vorrebbe tornare a una concezione di predominio dei rapporti tra gli Stati, facendoci fare un salto all’indietro di quasi un secolo». Al termine della visita, Zelensky affida a X le sue impressioni sul «colloquio proficuo e importante» con Mattarella, con il quale ha discusso di integrazione europea, della «pressione delle sanzioni» e dell’istituzione di un Tribunale Speciale per il Crimine di Aggressione contro l’Ucraina. Kiev chiede all’Italia di ratificare l’accordo «affinché il Tribunale possa iniziare a operare il prima possibile».

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Mattarella e Zelensky si erano incrociati il 26 aprile sul sagrato di San Pietro per i funerali di papa Francesco e, il 18 maggio, alla messa di intronizzazione di Leone XIV. Ed è dal nuovo pontefice che il presidente ucraino è andato in udienza ieri mattina, nella residenza estiva di Castel Gandolfo. Picchetto d’onore della Guardia svizzera e poi una calorosa stretta di mano, Prevost in bianco e Zelensky in mimetica nera: «Thank you so much». Mezz’ora di colloquio in inglese, in cui il Papa chiede «come stanno andando le cose?» e rilancia il Vaticano come sede di possibili negoziati tra Kiev e Mosca. Una proposta che il presidente ucraino, soddisfatto per la conversazione «molto sostanziale», accoglie come «aperta e del tutto possibile, con l’obiettivo di fermare l’aggressione russa e raggiungere una pace stabile, duratura e autentica». Prospettiva che fin qui Putin ha reso un miraggio, come lo stesso Zelensky ricorda al pontefice: «Solo Mosca continua a respingerla, così come ha respinto tutte le altre iniziative di pace». Prima di lasciare Villa Barberini, c’è tempo ancora per esprimere a Leone XIV la massima gratitudine per l’impegno del Vaticano «in particolare per riavere i nostri bambini rubati dalla Russia durante questa guerra, affinché possano tornare in Ucraina».

Tema doloroso a dir poco, di cui il leader della resistenza ha discusso anche con Mattarella. Alle quattro del pomeriggio nella Sala degli Arazzi di Lille, al Quirinale, il presidente ucraino ringrazia l’Italia per la visita «davvero speciale» e per le parole di sostegno alla sovranità e all’integrità dell’Ucraina. Ringrazia il popolo italiano, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il capo dello Stato Sergio Mattarella «per aver riconosciuto con fermezza il bene e che questa guerra scatenata da Putin è un grande male».

In serata il presidente ucraino ha incontrato Keith Kellogg, inviato speciale del presidente americano Donald Trump per l’Ucraina.

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9 luglio 2025

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