Banca d’Italia: entro il 2028 l’euro digitale sarà realtà, passo verso l’integrazione europea


Entro il 2028 l’euro digitale potrebbe diventare una realtà concreta, rappresentando un importante passo avanti nel processo di digitalizzazione del sistema dei pagamenti europeo. Questo è quanto ha spiegato Alessia Vita, Vice capo della Divisione Normativa, Ricerca e Supporto Tecnico dell’Unità euro digitale della Banca d’Italia, durante la seconda edizione del “Payments Summit” organizzato da Il Sole 24 Ore.

L’euro digitale è una versione elettronica della valuta tradizionale, emessa e garantita dalla banca centrale europea, che punta a integrare e potenziare l’attuale sistema di pagamenti. Si tratta di uno strumento che consentirà ai cittadini e alle imprese di effettuare pagamenti in modo rapido, sicuro e senza confini nazionali, superando così alcune delle limitazioni dei sistemi di pagamento tradizionali. L’adozione di una moneta digitale di banca centrale rappresenta una sfida complessa, perché richiede una normativa chiara e ben definita, che regoli l’emissione, l’uso e la sicurezza dell’euro digitale, oltre a garantire la privacy degli utenti e prevenire rischi come il riciclaggio di denaro o il finanziamento del terrorismo.

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Attualmente, uno degli step fondamentali per arrivare all’emissione ufficiale dell’euro digitale è la pubblicazione di un regolamento che disciplini l’uso di questo strumento a livello europeo. Solo dopo questa fase, che implica un confronto tra le autorità nazionali e europee e un lavoro normativo approfondito, si potrà procedere con il lancio effettivo. Nonostante le complessità tecniche e regolamentari, le previsioni sono ottimistiche, e l’euro digitale è visto come un tassello fondamentale per completare l’unione dei sistemi di pagamento europei.

Questo progetto si inserisce in un contesto più ampio di innovazione tecnologica e finanziaria, dove cresce l’interesse verso le valute digitali delle banche centrali (CBDC) come risposta alla crescente digitalizzazione dell’economia e alla diffusione delle criptovalute private. L’euro digitale potrebbe contribuire a migliorare l’inclusione finanziaria, offrendo a chi non ha accesso ai tradizionali servizi bancari un modo semplice e sicuro per effettuare pagamenti digitali. Inoltre, potrebbe rafforzare la sovranità monetaria europea e ridurre la dipendenza da sistemi di pagamento internazionali controllati da attori extraeuropei.

Infine, l’introduzione dell’euro digitale sarà strettamente collegata all’evoluzione delle infrastrutture tecnologiche di pagamento, come i sistemi di identità digitale, le piattaforme blockchain e gli strumenti di sicurezza informatica, che dovranno garantire affidabilità, trasparenza e privacy per tutti gli utenti. Il suo successo dipenderà quindi non solo dalle decisioni normative, ma anche dalla capacità di integrare questa nuova forma di moneta nei modelli di business esistenti e nei comportamenti quotidiani di cittadini e imprese.

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