TOSCANA ECONOMY – In Lunigiana esploratori più che turisti


Una terra di confine tra la Liguria e l’Emilia. Ne abbiamo parlato con Giovanna Zurlo, presidente dell’Associazione operatori turistici Lunigiana

L’ambito turistico Lunigiana è formato dai comuni di Aulla, Bagnone, Casola in Lunigiana, Comano, Filattiera, Fivizzano, Licciana Nardi, Podenzana, Pontremoli, Tresana, Villafranca in Lunigiana e Zeri. È qui che dal 2012 è attiva l’Associazione operatori turistici Lunigiana.

«Questa associazione – spiega la presidente Giovanna Zurlo – nasce con l’obiettivo di promuovere e sviluppare iniziative per la valorizzazione turistica del territorio, favorire il coordinamento e la collaborazione tra gli operatori turistici, tutelare e promuovere le tradizioni e le iniziative tendenti a valorizzare i prodotti tipici e le manifestazioni».

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E se diciamo prodotti tipici lo “sconfinamento” con la Liguria si fa ancora più netto: testaroli, sgabei, panigaccio, ma anche buccellato, cian (che nel Pistoiese si chiamano necci), vini e farine Dop.

«Il cibo, le escursioni a cavallo o in bicicletta, le attività all’aria aperta sono sicuramente alcuni dei nostri punti di forza – dice ancora Zurlo – e spetta alla nostra associazione fare promozione e attività di informazione, condividendo le esperienze dei nostri circa cinquanta associati: dalle strutture ricettive (alberghi, ma anche i tanti agriturismi presenti) alle cooperative di guide, dalle aziende agricole ai ristoranti.  Sempre con un’attenzione particolare alla sostenibilità del territorio».

E poi gli eventi, che inevitabilmente tendono a concentrarsi nella bella stagione: da Fivizzano sapori alla Francigena river trekking, dalla Festa Medievale di Fosdinovo alla Disfida degli arcieri, dall’International Music Festival (con master class per studenti stranieri) a Medievali Pontremoli e tanti altri.

Con un occhio particolare per lo sport: la Castagnata Bike e la Sky Race (45 chilometri di corsa in montagna), solo per citare due esempi. «Eventi che ben si inseriscono in un territorio che presenta ottime caratteristiche da un punto di vista morfologico e paesaggistico», dice ancora Zurlo.

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Ma le terre di confine portano con sé anche alcuni punti deboli. «Il nostro – spiega Zurlo – è un territorio che si visita al meglio con la propria automobile, oppure prendendo come base uno dei tanti agriturismi e poi organizzando escursioni, trekking o in bici.

Con i mezzi pubblici abbiamo invece un rapporto più… difficile. È impensabile pianificare di muoversi con un bus e anche con i treni – pur avendo stazioni in diverse località, come Pontremoli, Aulla e Fivizzano – ed è difficile raggiungere i borghi minori.

La provenienza dei nostri clienti? Soprattutto Nord Europa, paesi come Germania, Belgio, Olanda, ma più recentemente si è mosso molto anche il mercato nordamericano».

Ma – chiediamo – chi va in vacanza in Versilia o alle Cinque Terre, tanto per citare due località di turismo di massa tra le più vicine, conosce la Lunigiana? E vi si reca per fare un’escursione, seppure di un solo giorno?

«È difficile che ciò avvenga – risponde e conclude Zurlo – casomai è più frequente il percorso ”inverso”: chi va al mare lo fa per fare una vacanza in spiaggia, chi invece viene in Lunigiana lo fa per stare in pace a contatto con la natura, ma non disdegna certo di passare una giornata sul litorale toscano o ligure. I nostri sono esploratori, piuttosto che semplici turisti e come tali vanno in ”perlustrazione” nei diversi territori. E come diciamo noi: la nostra terra, la tua vacanza».

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