È stata costituita oggi a Milano. Al consorzio ha aderito la gran parte delle compagnie di assicurazione che operano in Italia, pari a circa il 75% del mercato.
L’Ania ha annunciato la costituzione, nella giornata di oggi a Milano, del pool assicurativo “Cat Nat”, un nuovo strumento che si pone l’obiettivo di mettere in sicurezza il sistema produttivo italiano.
Al pool ha aderito la gran parte delle compagnie di assicurazione che operano in Italia, pari a circa il 75% del mercato. Si tratta, si legge in una nota dell’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici di “un tassello importante nella attuazione della partnership pubblico – privato, voluta dalle istituzioni, per garantire l’applicazione della norma sull’obbligo di copertura contro le catastrofi naturali per le imprese (Legge 213/2023)”.
Il pool, dotato di soggettività giuridica autonoma, “non riterrà né rischio né capitale, ma agirà in nome e per conto delle imprese consorziate, provvedendo alla negoziazione e cessione dei rischi a riassicuratori terzi, esterni al consorzio stesso (incluso il riassicuratore pubblico Sace)”.
Per le imprese di assicurazione il pool consentirà un accesso “più efficiente alla riassicurazione mondiale e i benefici attesi saranno «una maggior efficienza e competitività che si tradurranno in una maggiore stabilità dei risultati, con vantaggi evidenti per gli assicurati”.
«Abbiamo lavorato intensamente con il mercato assicurativo per creare un sistema che porterà benefici concreti a tutto il Paese», ha commentato Giovanni Liverani, presidente dell’Ania. «Abbiamo messo in campo un’alleanza strategica tra pubblico e privato che aiuterà la nostra economia e il nostro territorio. Siamo pronti a offrire uno scudo di protezione alle aziende per renderle più forti e competitive».
Lo stesso Liverani, la scorsa settimana, nella sua relazione letta nel corso dell’assemblea annuale dell’associazione, aveva evidenziato: «Nonostante circa il 94% dei comuni italiani sia a rischio frane, alluvioni o erosione costiera e il 40% degli edifici si trovi in zone sismiche ritenute medio – alte, la copertura assicurativa è ancora molto bassa e solo il 7% delle abitazioni e delle imprese è protetto».
L’introduzione dell’obbligo assicurativo contro le calamità naturali per le imprese, ha sottolineato, fra l’altro, Liverani, «è stata una risposta importante e coraggiosa da parte del Governo». Il settore assicurativo «si è prontamente attivato, predisponendo le soluzioni previste dalla norma e registrando nei primi mesi del 2025 una crescita delle richieste di copertura. Le polizze offerte sono caratterizzate da costi contenuti – poche centinaia di euro all’anno per le micro e piccole imprese – e con un perimetro di copertura uguale per tutte le compagnie, facilitando il confronto e stimolando la concorrenza. L’obbligatorietà favorirà lo svilupparsi della mutualità, consentendo di mantenere i costi delle coperture a livelli molto accessibili per tutti, redistribuendo equamente il rischio e rafforzando la resilienza collettiva. La competizione di prezzo tra le compagnie farà il resto».
Fabio Sgroi
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