cresce la consulenza, ma è allarme “deserto finanziario”



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Per la prima volta il numero degli sportelli bancari scende sotto la soglia simbolica delle 20mila unità. È la fotografia che emerge dal report 2024 del Centro studi di Unimpresa, basato su dati Banca d’Italia.

Alla fine dello scorso anno, in tutta Italia si contavano 19.655 sportelli, con un calo di 505 unità rispetto al 2023, pari a una contrazione del 2,5%. Una riduzione che coinvolge in particolare i grandi gruppi bancari, protagonisti di una trasformazione strutturale che punta sulla digitalizzazione e sulla consulenza mobile, riducendo progressivamente la presenza fisica sul territorio.

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Sempre meno bancomat, sempre meno filiali

Oltre agli sportelli tradizionali, cala anche il numero degli ATM: in un anno si è passati da 37.844 a 36.324, con un taglio di 1.520 dispositivi (-4%). Nelle banche dei grandi gruppi il fenomeno è ancora più evidente, con un calo del 6,2%.

Controtendenza invece BancoPosta, che rafforza il proprio presidio fisico e incrementa gli ATM da 7.978 a 8.225 (+3,1%), confermando il ruolo delle Poste come punto di riferimento soprattutto nelle aree più periferiche e nei piccoli comuni.

I promotori finanziari crescono, ma non ovunque

In parallelo al ridimensionamento della rete fisica, cresce il numero dei promotori finanziari, passati da 31.259 a 35.963 in un solo anno (+15,1%). Anche qui il grosso della crescita arriva dai grandi gruppi bancari, che potenziano la consulenza personalizzata, spostando l’interazione con il cliente fuori dalle filiali tradizionali.

Un modello che guarda all’efficienza e alla relazione individuale, ma che, come sottolinea Giuseppe Spadafora, vicepresidente di Unimpresa, non può sostituire il bisogno di vicinanza nei territori meno serviti.

«È un segnale allarmante che non può essere ignorato», avverte Spadafora. «Dietro questa razionalizzazione, che viene spesso giustificata con la digitalizzazione e l’efficienza dei servizi, si nasconde una progressiva desertificazione finanziaria che penalizza in modo drammatico le aree interne, i piccoli comuni e l’economia diffusa del nostro Paese».

Il timore è che il sistema bancario diventi sempre più selettivo e distante, concentrato sulle grandi città e meno presente nei territori fragili, dove le filiali rappresentano un punto di riferimento per cittadini e piccole imprese.

Crollano anche i POS, interrogativi sulla reale digitalizzazione

Tra i dati più preoccupanti c’è quello relativo ai POS, i terminali per i pagamenti elettronici: nel 2024 si è passati da 973.744 dispositivi a 752.465, con un crollo di oltre 220mila unità (-22,7%). Una flessione che tocca soprattutto i grandi gruppi bancari, dove i POS sono diminuiti del 27%.

Le ragioni dietro questo calo sono ancora da chiarire. Gli analisti parlano di possibili riclassificazioni statistiche, della diffusione di nuove tecnologie integrate su smartphone, o dell’uscita di scena di operatori specializzati. Resta però il dubbio che la copertura reale degli strumenti digitali nei punti vendita non sia così capillare come previsto, specialmente nelle aree meno servite.

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La trasformazione silenziosa delle banche italiane

Dietro i numeri, emerge un mutamento profondo del modello bancario: meno sportelli fisici, meno bancomat, più consulenza finanziaria itinerante, più tecnologie digitali.

Le banche italiane, soprattutto i grandi gruppi, puntano a ridurre i costi e a ottimizzare i servizi, intercettando i clienti con un approccio personalizzato e su misura. Un processo che, però, rischia di escludere le fasce di popolazione più vulnerabili e i territori meno centrali.

«Chiediamo al governo di aprire un tavolo permanente con Abi, Banca d’Italia e associazioni d’impresa per affrontare il tema dell’inclusione finanziaria, prima che diventi un’emergenza sociale e produttiva», conclude Spadafora.

La sfida per il futuro sarà proprio questa: conciliare innovazione e prossimità, evitando che l’evoluzione del sistema bancario si trasformi in una nuova forma di disuguaglianza, tra chi ha accesso ai servizi e chi viene lasciato ai margini.

domenica, 6 Luglio 2025 – 01:52
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