PharmaTech Academy a Scampia, a Napoli la “fabbrica” delle terapie geniche


La Federico II di Napoli (dipartimento di Farmacia), con il polo di Scampia e il Policlinico collinare, è stata identificata come sede di formazione, ricerca e produzione di farmaci a Rna e terapie geniche nell’ambito di un progetto nazionale che ha come ente capofila l’Università di Padova. Il progetto è finanziato con oltre 320 milioni di euro della Missione 4 del Pnrr e dal Mur (Ministero Università e ricerca) e ha già impegnato il 70% delle risorse disponibili, rispettando i tempi previsti. Nato da una proposta progettuale presentata dall’Università di Padova insieme agli altri partner, il Centro nazionale è oggi coordinato dall’omonima Fondazione che svolge il ruolo di Hub e coinvolge 32 tra atenei e istituti di ricerca tra cui Napoli e 13 aziende private, mentre i progetti di ricerca sono organizzati in 10 Spoke, di cui 5 verticali dedicati alla ricerca e 5 orizzontali che si occupano dello sviluppo tecnologico.

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La Federico II oltre a fare alta formazione e ricerca sarà l’unica struttura del Sud Europa a produrre questo nuovo tipo di farmaci da utilizzare nella cura di tumori e lo sviluppo di terapie mirate alle principali malattie croniche e degenerative. L’obiettivo è sviluppare prodotti farmaceutici innovativi basati su queste nuove tecnologie di ricerca. Tra i principali risultati scientifici conseguiti finora dalla rete nazionale vi sono lo sviluppo di nuove terapie Rna mediate per malattie mitocondriali rare, la pubblicazione su Nature Medicine del primo studio clinico in Europa con Car-T per la leucemia linfoblastica acuta, l’avvio di una terapia genica per la beta-talassemia; lo sviluppo di piccoli Rna progettati con tecnologia Sineup per legarsi a geni specifici e stimolare in modo naturale e sicuro la produzione di proteine mancanti nel trattamento di malattie genetiche. Risultati che stanno già contribuendo a ridefinire il panorama delle terapie avanzate in Italia e in Europa.

Il centro nazionale 

La Fondazione, Centro nazionale (Hub centrale) con sede a Padova (università capofila), agisce facilitando l’interconnessione e la cooperazione tra dieci strutture periferiche (Spoke), tra cui la Federico II di Napoli, l’unica ad occuparsi anche della produzione di Rna oltre che fare ricerca e alta formazione. Proprio alla Federico II si sono svolti nei giorni scorsi i lavori del primo Congresso scientifico del Centro nazionale, con ospiti ricercatori e scienziati da tutto il mondo. Per la prima volta sono stati illustrati i risultati del percorso fatto dai 10 spoke di ricerca italiani in questo campo, tra cui il polo napoletano. Bruno Catalanotti, direttore della Pharmatech Academy di Scampia, professore di biologia molecolare alla Federico II, cura i corsi di alta formazione post-laurea magistrale per i dottori in medicina, farmacia, biologia, ingegneria chimica. Un percorso di 8 mesi (5 in Academy e 3 in aziende farmaceutiche) con accesso a numero chiuso (28 laureati) giunto al terzo anno di attività. Il prossimo bando è a metà del prossimo luglio: «Tutti gli allievi dell’Academy sono coinvolti in progetti di lavoro in azienda – spiega il docente – dopo il primo anno di alta formazione il 50% lavora (14 su 28), altri sono impiegati comunque in centri di ricerca o Atenei italiani. Il focus delle materie riguarda l’Rna e la terapia genica con competenze aggiuntive rispetto a quelle apprese nei corsi di laurea. Il corso è costruito insieme alle aziende e prevede continui aggiornamenti con largo uso di strumenti innovativi come la realtà aumentata estesa e la realtà virtuale».

Il polo napoletano 

«Oltre all’Academy a Scampia abbiamo anche una struttura di ricerca e produzione di Rna in ristrutturazione al Policlinico Federico II finalizzata all’applicazione clinica su pazienti – aggiunge Angela Zampella, prorettrice della Federico II – si tratta del primo centro di produzione di Rna del Sud Europa». Il sito produttivo sorge al 4 piano dell’ex edificio del policlinico per le biotecnologie, presso la sede del Cestev (Centro di servizio di Ateneo per le scienze e per le tecnologie per la vita). Al Ceinge intanto si sta strutturando un centro per la ricerca preclinica.

Le risorse

A circa un anno dunque dalla scadenza ufficiale del Pnrr, il Centro nazionale per lo sviluppo di terapie geniche e farmaci Rna ha già impegnato il 70% delle risorse disponibili, rispettando i tempi previsti. Il 42% dei fondi è stato destinato al Mezzogiorno, con oltre 50 milioni di euro già rendicontati. Sono 95 i progetti di ricerca finanziati tramite i Bandi a cascata, 500 le pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, 25 i brevetti depositati, 34 i progetti di trasferimento tecnologico avviati, tra cui 10 startup e 17 nuove iniziative imprenditoriali in fase di sviluppo.

«Parliamo di un ecosistema della ricerca in Italia – spiega Rosario Rizzuto, presidente del Centro e ordinario di Patologia generale, ex rettore e direttore del dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Padova – capace di generare nuove conoscenze, opportunità per i giovani ricercatori e soluzioni concrete per la salute. Con oltre il 70% delle risorse già impegnate e un forte impatto nel Mezzogiorno, stiamo contribuendo a rafforzare il ruolo dell’Italia come protagonista nella medicina del futuro e facendo in modo che l’industria non si confronti più con singoli ricercatori, ma con sistemi strutturati e integrati. La nostra sfida non è solo capire quali Rna ci servono per trattare una cellula malata, ma anche come farli arrivare agli organi, al sistema nervoso o al tumore, rendendoli dei veri farmaci mirati». Il Centro nazionale coinvolge circa 1.700 persone con 700 nuove assunzioni, di cui oltre il 65% donne. Tra i profili reclutati figurano oltre 170 dottorandi, numerosi assegnisti e ricercatori. Particolarmente significativo l’avvio della PharmaTech Academy a Scampia, che ha già formato 46 giovani talenti in aree strategiche come sviluppo farmaceutico, intelligenza artificiale e normative Gmp, contribuendo alla valorizzazione del capitale umano nel Sud Italia. La collaborazione con istituzioni di rilievo internazionale, come la Monash University, e le missioni istituzionali in Cina, Giappone e Stati Uniti, hanno rafforzato il posizionamento internazionale del sistema ricerca italiano e investimenti mirati hanno potenziato infrastrutture strategiche come la Facility Gmp della Federico II, il Gene Therapy Center dell’Ospedale Bambino Gesù, l’Istituto San Raffaele Telethon e la Fondazione Tettamanti.





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