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Nel contesto delle recenti riforme volte a rafforzare l’integrazione economica europea e rendere il sistema produttivo nazionale più competitivo e sostenibile, la Legge di delegazione europea 2024 (Legge n. 91 del 13 giugno 2025) introduce importanti novità per le piccole e medie imprese (PMI).
Tra queste spicca l’introduzione delle azioni a voto plurimo, una misura pensata per incentivare l’accesso al mercato dei capitali senza sacrificare il controllo societario da parte degli imprenditori originari.
Cos’è la legge di delegazione europea
Si tratta di uno strumento legislativo attraverso cui l’Italia recepisce la normativa europea, in particolare direttive e regolamenti, nel proprio ordinamento nazionale.
La legge di delegazione europea consente al governo di adottare in tempi certi e rapidi i provvedimenti legislativi necessari a conformarsi agli atti dell’Unione, assicurando così una piena e tempestiva integrazione normativa con il contesto europeo. In sostanza, è il meccanismo con cui l’Italia armonizza la propria legislazione con quella comunitaria, contribuendo attivamente alla costruzione del mercato unico e alla tutela degli interessi comuni europei.
Le azioni a voto plurimo: una leva per la crescita delle PMI
L’introduzione delle azioni a voto plurimo rappresenta una svolta per le PMI italiane. Questo aspetto è trattato nell’articolo 13 della Legge n. 91 del 13 giugno 2025, in riferimento al recepimento della direttiva (UE) 2024/2810.
Questa misura consente alle imprese di raccogliere capitali più facilmente attraverso il mercato azionario, mantenendo allo stesso tempo il controllo decisionale in capo agli azionisti fondatori.
In questo modo, si apre la possibilità di espandere l’attività imprenditoriale salvaguardando i diritti dei soci storici e garantendo continuità nella governance.
La direttiva mira a facilitare l’accesso delle imprese, in particolare le piccole e medie imprese, ai mercati pubblici dei capitali, favorendo la crescita economica e la competitività europea. Essa introduce un quadro armonizzato per l’emissione e la gestione delle azioni a voto plurimo, specialmente per le società che richiedono l’ammissione alla negoziazione in sistemi multilaterali di negoziazione (MTF), come l’Euronext Growth Milan (ex AIM Italia).
Il Governo è tenuto ad adeguare la normativa nazionale affinché sia possibile:
- consentire alle società l’emissione di azioni a voto plurimo prima dell’ammissione alla negoziazione in un MTF;
- mantenere tali diritti anche dopo la quotazione, salvaguardando il controllo della società da parte dei fondatori.
Il Governo dovrà:
- valutare l’adozione di misure protettive per gli azionisti privi di voto plurimo, come previsto dall’art. 4, par. 2 della direttiva;
- garantire trasparenza (art. 5 della direttiva), rendendo pubbliche le informazioni sulle strutture di voto e sui diritti connessi.
Si prevede la possibilità di:
- estendere le norme sulle azioni a voto plurimo già contenute nell’art. 127-sexies del TUF anche alle società quotate su MTF;
- demandare alla CONSOB l’adozione della disciplina secondaria necessaria, entro 180 giorni dalla pubblicazione dei decreti attuativi.
Perché è rilevante per le PMI
Questa riforma è significativa perché:
- riduce l’asimmetria informativa e i costi di compliance per le PMI che si quotano;
- consente ai fondatori di mantenere il controllo decisionale, anche raccogliendo capitale da investitori esterni;
- incentiva l’innovazione e la crescita, riducendo il rischio di perdita del governo societario in fase di espansione.
Offerte pubbliche di titoli e prospetto informativo: legge di delegazione europea 2024
La Legge di delegazione europea 2024 (Legge 13 giugno 2025, n. 91) affronta il tema delle offerte pubbliche di titoli e del prospetto informativo, recependo la direttiva (UE) 2024/2866. Questo aspetto è disciplinato all’articolo 14 della legge, e si inserisce in un più ampio contesto europeo volto a semplificare l’accesso delle imprese ai mercati dei capitali, pur garantendo un adeguato livello di trasparenza e tutela degli investitori.
Il recepimento della direttiva UE 2024/2866 mira a:
- snellire le procedure di pubblicazione del prospetto informativo;
- favorire la proporzionalità degli obblighi informativi in relazione alla dimensione e tipologia dell’emittente;
- facilitare l’accesso ai mercati pubblici dei capitali, specialmente da parte delle PMI;
- rafforzare la chiarezza e leggibilità delle informazioni fornite agli investitori.
L’articolo 14 prevede che il Governo adotti entro dodici mesi uno o più decreti legislativi per il recepimento della direttiva 2024/2866, con particolare riferimento ai seguenti aspetti:
- introdurre forme semplificate di prospetto per emittenti non complessi, PMI e imprese di crescita;
- prevedere prospetti di crescita UE (EU Growth Prospectus) più snelli e proporzionati.
- possibilità di riutilizzare documenti già approvati dall’autorità di vigilanza;
- obbligo di aggiornamento del prospetto solo in presenza di modifiche materiali;
- maggiore efficienza nella procedura di approvazione da parte della CONSOB.
Il prospetto deve essere:
- chiaro, conciso e leggibile (anche nella forma grafica);
- strutturato secondo criteri che agevolino la comparabilità tra offerte;
Previsto l’obbligo di evidenziare i fattori di rischio e le informazioni essenziali per una decisione consapevole.
Impatto per emittenti e investitori
Per le imprese:
- maggiore velocità di accesso al mercato dei capitali;
- riduzione delle barriere amministrative e dei costi di quotazione;
- incentivo alla quotazione su MTF come Euronext Growth Milan.
Per gli investitori:
- accesso a documenti informativi più fruibili e comprensibili;
- maggiore protezione grazie alla centralità delle informazioni chiave;
- possibilità di confrontare le offerte in modo più trasparente.
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