Meloni vuole riaprire le miniere italiane a caccia di terre rare


Il governo Meloni vuole riaprire le miniere italiane alla caccia di terre rare. Lo prevede il «Programma nazionale di esplorazione mineraria», presentato ieri dai ministeri dell’Ambiente e delle Imprese. Per ora si tratta di 14 progetti esplorativi, ma l’intento è chiaro: se saranno individuati nuovi giacimenti, potranno essere sfruttati a fini estrattivi. Per i ministeri è «un ritorno strategico alla valorizzazione delle proprie risorse minerarie in un’ottica moderna, sostenibile e in linea con le priorità europee». Secondo il ministro dell’ambiente Pichetto Fratin, «un passo strategico verso un’economia più autonoma, resiliente e sostenibile». Ma al di là delle parole, ci sono i dubbi sull’utilizzo di queste fonti fossili, molto adoperate a scopi bellici oltre che per gli impianti di energia rinnovabile.

Il programma coinvolge 11 regioni (Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Emilia-Romagna, Marche e Sardegna) e oltre 400 specialisti, con un investimento di 3,5 milioni di euro per la prima fase di indagine. Il tutto sarà gestito dall’Ispra per conto del Comitato interministeriale per la transizione ecologica. Litio, grafite, rame, manganese, tungsteno, magnesio e platino sono tra i minerali oggetto delle ricerche: si tratta delle «materie prime critiche» ritenute strategiche dalla Commissione europea, che lo scorso marzo ha iniziato ad attuare il «Critical raw material act» del 2023. Il provvedimento ha l’obiettivo di ridurre il rischio di carenza delle terre rare in Ue, che dipende in gran parte dalla Cina.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Questi 17 minerali sono insostituibili e molto richiesti per le tecnologie elettroniche moderne. Negli ultimi anni Pechino ha limitato le esportazioni verso l’occidente, e dopo i dazi imposti da Trump, ha sfruttato il suo monopolio come leva per le trattative. Un’eventuale interruzione dell’approvvigionamento comporterebbe problemi in molti settori industriali e per questo l’Ue ha deciso di puntare sulla riapertura delle miniere.

Il «Critical raw material act» ha stanziato 22,5 miliardi per 47 progetti in 13 Stati membri: quelli di estrazione sono 25 e riguardano Spagna, Portogallo, Romania e Repubblica Ceca, mentre all’Italia erano stati assegnati solo quattro progetti di riciclo delle terre rare. Il programma di riapertura delle miniere alla ricerca di giacimenti sembra dunque un’iniziativa aggiuntiva del governo Meloni.

Il piano si concentra in alcuni territori noti per la loro potenzialità mineraria: tra i principali ci sono Funtana Raminosa in Sardegna per tungsteno e rame, Sila in Calabria per la grafite, le colline metallifere in Toscana per il magnesio e Finero in Piemonte per il litio. Coinvolte anche le Alpi meridionali in Lombardia e Trentino Alto Adige, ritenute idonee alla ricerca di fluorite e barite, e le aree del Monte Amiata a dei Campi Flegrei in Campania per il litio. Non sono da escludere ulteriori giacimenti in Sardegna, storica regione mineraria italiana, dove il governo vuole cercare anche feldspati, zeoliti, bentoniti e caolino.

Resta da vedere quale sarà l’utilizzo dei minerali, se mai saranno trovati. Da una parte le terre rare sono fondamentali per la transizione energetica, essendo materie prime insostituibili per costruire turbine eoliche, pannelli fotovoltaici e batterie di accumulo; oltre che pc e smartphone, fertilizzanti e dispositivi medici. Dall’altra, sono molto utilizzate anche dall’industria bellica e aerospaziale per realizzare missili, radar e aerei militari. Visti i piani di riarmo europeo e la marcia indietro in corso sul Green deal, non è da escludere che le priorità della difesa saranno privilegiate rispetto alla decarbonizzazione, e in questo Meloni e Von der Leyen sono della stessa idea.

Contabilità

Buste paga

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Contributi e agevolazioni

per le imprese