bilanci fermi al 2022, oggi l’assemblea Fenice


Chiara Ferragni

Un nuovo inizio, almeno sulla carta. Ma l’universo societario di Chiara Ferragni continua a sollevare interrogativi, tra bilanci non depositati, soci usciti di scena e conti in netto ridimensionamento. Oggi l’assemblea della società Fenice, che detiene i marchi legati all’influencer, approverà un bilancio 2024 chiuso con una perdita superiore ai 10 milioni di euro, in larga parte legata al caso Balocco esploso a fine 2023.

Caso Ferragni, conti in rosso e bilanci “scomparsi”

Una cifra che, secondo fonti vicine alla società, sarebbe già stata “riassorbita” con l’aumento di capitale completato ad aprile. Ma il bilancio evidenzia un’altra realtà rispetto ai post rassicuranti sui social: il fatturato, che nel 2022 era di 14 milioni con 3,4 milioni di utile, è ora ridotto a circa 2 milioni. Un crollo che testimonia il forte impatto reputazionale del caso Balocco e le difficoltà dell’intero sistema Ferragni.

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Saldo e stralcio

 

Si attende l’assemblea Fenice di oggi

L’aumento di capitale di aprile è stato sottoscritto quasi esclusivamente dalla holding Sisterhood, facendo salire la quota di Ferragni dal 37,5% al 99,8%. Il suo ex socio storico, Paolo Barletta, ha deciso di non partecipare alla ricapitalizzazione, uscendo del tutto dal capitale di Fenice tramite la sua holding Alchimia. Il terzo socio, Pasquale Morgese, si è tenuto simbolicamente lo 0,2%, con l’intenzione di avviare una causa di risarcimento e impugnare le delibere. Nel frattempo, Claudio Calabi, manager esperto di ristrutturazioni aziendali, è stato chiamato a guidare Fenice, segnalando la volontà di voltare pagina.

Ferragni, mistero Sisterhood: due anni senza bilanci

Ma il vero buco nero riguarda Sisterhood, la cassaforte della Ferragni che controlla Fenice, TBS Crew e il superattico milanese di CityLife. La società non presenta bilanci dal 2022, e da allora non è stato depositato né il rendiconto del 2023 né quello, ancora in chiusura, del 2024. Un’anomalia rara per una holding così esposta mediaticamente e patrimonialmente.

Dall’entourage Ferragni filtrano spiegazioni interlocutorie: la chiusura di Sisterhood sarebbe rinviata per attendere i dati completi delle società controllate. Ma resta il fatto che nemmeno il bilancio 2023 risulta ad oggi depositato. A gestire Sisterhood, con pieni poteri, è il commercialista italo-ticinese Maurizio Binelli, affiancato da circa un anno dalla madre di Chiara, Marina Di Guardo, con alcune deleghe.

Sospetti anche sulla holding Alchimia

Il rebus tocca anche la holding Alchimia di Barletta. Dopo aver mantenuto a bilancio il 40% di Fenice a 15,8 milioni di euro fino all’agosto 2024, giudicando «temporanea» la perdita di valore, pochi mesi dopo la società ha azzerato completamente la partecipazione, perdendo l’intero investimento e rinunciando a sottoscrivere l’aumento di capitale. Una mossa che solleva dubbi sulla valutazione del rischio Ferragni da parte di uno dei principali soci finanziari dell’impresa.

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