Imprese, Confartigianato Cesena lancia l’allarme: “Aumentano i reati informatici”


“La sicurezza informatica non va considerato un costo per le imprese, ma un’opportunità, un investimento per proteggere il patrimonio prezioso dei dati aziendali ed aumentare la competitività sul mercato. Non c’è tempo da perdere: tutte le imprese, anche quelle di piccola dimensione, sono a rischio di attacchi informatici e devono adottare strumenti e sistemi efficaci per proteggersi, adeguandosi alle normative sempre più stringenti in tema di cybersicurezza. Ma le norme, per essere efficaci, devono essere applicabili”. E’ il messaggio lanciato da Confartigianato Ict, nel corso dell’evento ‘La cybersecurity a misura di Mpmi’ che Confartigianato ha dedicato al tema della sicurezza informatica con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni nazionali ed europee, degli enti di normazione, di esperti ed esponenti di grandi aziende.

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“La sicurezza informatica è un fattore strategico per l’innovazione e la crescita economica, riconosciuta come prioritaria dall’83,1% delle imprese— una quota superiore alla media dell’Unione europea (71,1%) e seconda solo all’Irlanda – mette in luce il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena -.  Tuttavia, permangono lacune operative: solo il 32,2% delle imprese adotta almeno sette delle undici misure di sicurezza monitorate da Istat, un dato ancora sotto la media europea (38,5%), sebbene in crescita rispetto al 28% del 2022″.

“Un’importante criticità è rappresentata dall’aumento dei reati informatici, cresciuti del 45,5% tra il 2019 e il 2023, molto più dei reati contro l’attività d’impresa (+10%). Il 15,8% delle imprese ha subito incidenti informatici con conseguenze negative, soprattutto l’indisponibilità dei servizi Ict, spesso causata da problemi hardware e software – prosegue il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena -. Rispetto ad altri paesi europei, la quota italiana è più bassa della media dell’Unione europea (21,5%), della Germania (25,1%) e della Francia (25%), ma in linea con la Spagna (15,9%)”.

“Tra le imprese che hanno investito nella digitalizzazione tra il 2019 e il 2023, la cybersicurezza è risultata la priorità per il 35,5%, percentuale destinata a crescere al 42,6% nel 2024. Tuttavia, l’Italia sconta un forte gap di competenze: il 22,8% delle imprese segnala difficoltà a reperire figure con competenze adeguate in sicurezza informatica — il dato più alto tra i principali paesi europei, ben sopra la media UE (12%). Le maggiori difficoltà riguardano i progettisti e amministratori di sistemi (63,7%)”.

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