sollievo per le imprese del cratere sismico


Il Consiglio dei Ministri rifinanzia con quasi 12 milioni la Zona Franca Urbana e conferma il Superbonus 110% per la ricostruzione privata. Castelli: “Una boccata d’ossigeno per chi non ha mai smesso di crederci”.

Una decisione attesa da mesi e che ora diventa realtà: il Consiglio dei Ministri ha approvato la proroga della Zona Franca Urbana per il 2025, rifinanziandola con 11,7 milioni di euro. Il provvedimento, che interessa le imprese dei territori colpiti dal sisma del 2016, garantisce l’esenzione da imposte e contributi, offrendo un sostegno concreto a commercianti e artigiani che operano in aree ancora segnate dalla crisi post-terremoto.

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La misura arriva dopo mesi di incertezza: il mancato rinnovo a inizio anno aveva generato forte preoccupazione tra gli operatori economici del cratere, molti dei quali avevano lanciato appelli pubblici per evitare la chiusura delle attività. Ora, grazie all’intervento del governo, si apre uno spiraglio di stabilità.

Contestualmente, è stata confermata anche la proroga del Superbonus 110% per la ricostruzione privata fino al 2026. Il beneficio, previsto dal Decreto Rilancio, consente la detrazione integrale delle spese per interventi di miglioramento sismico ed efficientamento energetico sugli immobili danneggiati. A completare il pacchetto, la garanzia di continuità per il personale tecnico e amministrativo impegnato nella gestione delle pratiche di ricostruzione, pubblico e privato, per i prossimi due anni.

Il commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli, ha definito il provvedimento “una boccata d’ossigeno per tante imprese che operano con coraggio e abnegazione nel cratere del Centro Italia”. Anche l’onorevole Giorgia Latini ha sottolineato il lavoro di squadra svolto a livello locale e nazionale per ottenere il rifinanziamento.

La Zona Franca Urbana, attiva dal 2017, rappresenta uno strumento fondamentale per la tenuta economica di territori dove lo spopolamento e la fragilità infrastrutturale rendono difficile la ripresa. La sua estensione fino al 2025, insieme al Superbonus, rafforza la rete di protezione per chi ha scelto di restare e ricostruire. Un segnale politico e sociale che, almeno per ora, restituisce fiducia.

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