L’Ue esclude le imprese cinesi dagli appalti pubblici per l’acquisto di dispositivi medici oltre i 5 milioni di euro




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Le imprese cinesi saranno escluse dagli appalti pubblici dell’Unione europea per l’acquisto di dispositivi medici, superiori ai 5 milioni di euro. Lo ha stabilito la Commissione europea, valutando la misura come una «risposta proporzionata alle barriere imposte dalla Cina», Paese che discrimina sistematicamente le aziende europee nelle proprie gare d’appalto. Sono previste, comunque, delle eccezioni «nel caso in cui non esistano fornitori alternativi». 

L’indagine europea sui «trattamenti iniqui»

La decisione dell’Ue, che arriva nel bel mezzo degli incontri preparatori al summit di fine luglio che celebrerà 50 anni di relazioni diplomatiche tra i due partner, fa seguito alle prime conclusioni di un’indagine avviata ad aprile 2024 ai sensi del Regolamento europeo per gli appalti internazionali (Ipi). 

L’accusa della Commissione nei confronti della Cina è infatti quella di aver eretto «ostacoli giuridici e amministrativi significativi e ricorrenti al proprio mercato degli appalti». Mercato che, al livello globale, vale oltre 11 mila miliardi di euro all’anno. 

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Secondo Bruxelles, l’87% degli appalti pubblici per dispositivi medici in Cina è soggetto a misure e pratiche di esclusione e discriminazione nei confronti dei dispositivi medici fabbricati nell’Ue e dei fornitori dai 27 Paesi membri. D’altra parte, tra il 2015 e il 2023 le esportazioni cinesi di dispositivi medici all’interno dell’Unione sono invece «più che raddoppiate». (riproduzione riservata) 



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