Carcere e imprese, insieme per il reinserimento dei detenuti


Si è svolto presso la Casa di Reclusione di Opera il convegno ‘Il lavoro apre le porte: opportunità economica e sociale’, promosso dal Difensore regionale della Lombardia, insieme al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.

Un confronto tra imprese e mondo carcerario: si è svolto questa mattina nella Casa di Reclusione di Opera (MI) il convegno ‘Il lavoro apre le porte: opportunità economica e sociale’, promosso dal Difensore regionale della Lombardia Gianalberico Devecchi, insieme al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia.

Il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Federico Romani, nel suo intervento introduttivo, ha sottolineato:

Il ‘recupero’ di chi ha sbagliato e ha compreso l’errore è un dovere delle istituzioni: questo deve essere un punto fermo del nostro sistema carcerario.

La strada che dobbiamo percorrere è quella di offrire ai detenuti concreti percorsi formativi. Il lavoro, infatti, è, un ‘ponte’ tra il carcere e la realtà che c’è ‘fuori’, è un’occasione di riscatto sociale che ruota attorno al concetto di ‘fiducia’.

Dare fiducia è la parola chiave da cui partire per promuovere, nei fatti, il reinserimento sociale dei detenuti e per far parlare i due ‘mondi’ e proporre ai detenuti la prospettiva di un ‘nuovo inizio’.

Secondo i dati presentati al convegno la recidiva, cioè la ricaduta nel reato, scende al 2% tra chi intraprende un percorso lavorativo, mentre supera il 70% tra chi non ha questa possibilità.

Il Presidente Romani ha affermato:

Per questo è fondamentale dare ai detenuti una ‘seconda possibilità’ e il lavoro è lo strumento principale di questo percorso.

In Lombardia sono circa 2.500 i detenuti assunti alle dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria e 930 quelli che lavorano per soggetti privati (imprese e/o cooperative).

L’iniziativa di oggi nasce per promuovere un percorso di possibili sinergie tra il mondo carcerario, imprese e terzo settore, in un’ottica di inclusione, responsabilità sociale e prevenzione della recidiva.

Il Difensore regionale della Lombardia e Garante regionale dei detenuti, Gianalberico Devecchi, spiega:

Dobbiamo favorire il reinserimento socio-lavorativo dei detenuti con un aumento degli investimenti e delle iniziative mirate a favorire l’accesso di detenuti ed ex detenuti alla formazione professionale, condizione indispensabile per facilitare in modo qualificato il loro inserimento nel mondo del lavoro.

Ricordo che le imprese che assumono detenuti o ex detenuti possono godere di sgravi fiscali e contributivi significativi, rendendo l’assunzione più vantaggiosa.

Dopo gli interventi del Presidente Romani e del Difensore Devecchi, sono intervenuti la Direttrice della Casa di reclusione di Opera Stefania D’Agostino: il Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria Maria Milano Franco D’Aragona, la Presidente della Commissione speciale regionale sulla situazione carceraria Alessia Villa, il Vice Presidente della Commissione Luca Paladini e Carlo Lio, già Garante regionale dei detenuti.

È seguito un panel con Teresa Mazzotta, Direttrice dell’Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna di Milano; Giorgio Treglia, Avvocato giuslavorista e professore a contratto presso l’Università degli Studi di Milano; Maurizio Del Conte, Presidente di AFOL Metropolitana e professore ordinario di Diritto del lavoro presso l’Università Bocconi; Don David Riboldi, Cappellano della Casa Circondariale di Busto Arsizio; Anna Bonanomi, Presidente de ‘La Valle di Ezechiele’; Lorenzo Belverato, laboratorio di panificazione ‘Buoni dentro’; Riccardo Bettiga, Garante regionale per la tutela dei minori e delle fragilità; Elisabetta Ponzone, Cooperativa ‘Officina dell’Abitare’; Federica Della Cas, Cooperativa sociale ‘Opera in Fiore’.



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