REGGIO EMILIA – Prevale la stabilità, ma quasi un terzo delle imprese reggiane delle costruzioni ha registrato un calo del lavoro nel primo trimestre 2025. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, infatti, il 54% delle aziende ha segnalato una situazione sostanzialmente immutata per la produzione, mentre il 35% denuncia situazioni di calo e l’11% di sviluppo.
Una situazione – evidenziata dalle analisi dell’Ufficio studi della Camera di Commercio dell’Emilia – sostanzialmente in linea con l’andamento regionale solo per le imprese che evidenziano crescite, mentre la percentuale di imprese che denuncia una flessione è di 10 punti superiore alla media emiliano-romagnola. Più critica, peraltro, appare la situazione dell’artigianato, nel cui ambito la percentuale delle aziende che denunciano cali sale al 40%.
Parlando di volume d’affari (fatturato), le variazioni percentuali rispetto al primo trimestre 2024 evidenziano un calo del 2,5% (il valore regionale è in calo dello 0,2%), con l’artigianato a -2,2% (regionale -0,6%). Il calo si registra sia nelle imprese con 1-9 dipendenti (-2,1%) sia in quelle con 10 dipendenti e oltre (-2,9%).
Le previsioni relative all’andamento del volume d’affari nel secondo trimestre dell’anno ci dicono che il 66% delle imprese (57% nell’artigianato) ipotizza stabilità, il 9% (11% in artigianato) crescita, il 25% (33% in artigianato) un calo. Nelle imprese con 10 dipendenti e oltre, nello specifico, si ipotizza stabilità al 70%, aumento per il 13% e calo per il 17%. Nelle imprese con 1-9 dipendenti il 61% ipotizza stabilità, il 5% sviluppo, il 34% diminuzione.
Relativamente all’orientamento delle imprese circa l’evoluzione della propria attività nei dodici mesi successivi, il 66% delle imprese ipotizza stabilità (artigianato 75%), il 32% sviluppo (22% per artigianato), il 2% calo (3% per l’artigianato).
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