Il ricambio generazionale prende le mosse dalle piccole imprese italiane. Che così piccole, per il sistema Paese, non sono.
Al netto di tale “epiteto”, infatti, su 4,4 milioni di imprese attive in Italia il 95,13% è costituito da organizzazioni con meno di 10 addetti, contro lo 0,09% da grandi imprese. La movimentazione è di oltre 1.000 miliardi di euro complessivi: il 40% del valore aggiunto nazionale, con un terzo di tutti gli occupati.
A promuovere il ricambio generazionale anche nelle imprese più piccole è il disegno di legge n. 1484 del 2025 (cd. Decreto PMI), in Senato da pochi giorni, che punta a garantire attuazione all’art. 18 L. 180/2011 di recepimento del c.d. “Small Business Act” (comunicazione della Commissione europea del 25 giugno 2008).
L’art. 4 di questo disegno di legge, infatti, promuove la famigerata staffetta generazionale. Quella a cui il contratto di espansione, rimasto privo di finanziamenti e come tale perento, guardava.
Esploriamola lungo le tre traiettorie su cui si snoda.
Requisiti e disciplina della staffetta generazionale (DDL 1484/2025)
Anzitutto, la staffetta generazionale è sperimentale per il biennio 2026-2027 …
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