Mercato dei capitali, Freni (Mef): presto il codice unico della finanza




Ultim’ora news 6 marzo ore 9


Valorizzare il risparmio domestico, fornire strumenti alle pmi italiane per attirare capitale anche estero nonché creare un testo unico che raccolga tutte le disposizioni in materia di finanza. Queste le direttrici per riuscire a realizzare in Italia «le condizioni di contesto normativo (presenti in Olanda, in Francia e anche sul mercato londinese) che rendono più efficiente e più attrattivo non solo l’accesso, ma anche la permanenza delle imprese sui mercati dei capitali, senza per altro ridurre i presidi a tutela degli investitori e dell’integrità dei mercati». E così, con un «mercato dei capitali più solido, efficiente e più ampio», indurre il rilancio dell’economia nazionale tricolore. Lo ha dichiarato il sottosegretario al Mef, Federico Freni, rispondendo in Commissione Finanze del Senato all’interrogazione siglata Movimento Cinque Stelle (Mario Turco, Marco Croatti e Barbara Floridia).

Gli interventi multilaterali nel mercato dei capitali si rendono necessari, continua Freni, in quanto il saldo di Piazza Affari «non è di certo confortante». Da un lato, nel corso del 2024 i 1,023 miliardi di capitale raccolto dalle nuove matricole in sede di offerta pubblica iniziale (ipo) non sono riusciti a controbilanciare una lunga lista di delisting che ha comportato una perdita di capitalizzazione di ben 27,8 miliardi. Dall’altro lato, sul mercato Euronext Growth Milan si è registrato un risultato al di sotto della media storica, in quanto per la prima volta le small caps non sono riuscite a compensare la carenza di offerta nel mercato principale.

Più liquidità per le pmi

La riforma del mercato dei capitali deve tener conto di due elementi caratterizzanti del Paese: la struttura parcellizzata e diffusa dell’economia nazionale fondata sulle piccole e medie aziende nonché l’alto livello di risparmio privato. Le pmi hanno bisogno di «rafforzamento della liquidità anche attraverso un ruolo più incisivo degli investitori istituzionali e gli strumenti dei fondi» spiega Freni. In questo quadro si inserisce l’iniziativa – di imminente attivazione – del governo del Fondo dei fondi, lo strumento strategico indiretto che potrà investire, in sinergia con Cdp, attraverso una serie di fondi nelle pmi quotate. Allo stesso tempo il governo sta perfezionando strumenti per «accompagnare le imprese verso la quotazione ovvero di fornire loro liquidità per le attività di ricerca e sviluppo, nonché creare un organismo in grado di individuare e accompagnare alla quotazione le imprese più innovative».

Valorizzare il risparmio privato

Con un mercato dei capitali domestico «robusto ed efficiente» l’abbondanza di risparmio potrà trovare «occasione di allocazione e di redditività e trasformarsi in un’opportunità di crescita». Nondimeno il governo punta a creare un «codice dei mercati finanziari», ossia un testo unico delle disposizioni finanziarie nazionali ed europee che «potrebbe fornire quel quadro di certezza, chiarezza e stabilità normativa utile ad incrementare l’attrattività del mercato borsistico italiano».

Sempre ieri, in risposta a un’interrogazione leghista questa volta alla Camera, il Mef precisa che l’imposta di bollo sulle cripto mantiene il limite minimo di 1 euro l’anno come tutti gli altri prodotti finanziari. Anche se è possibile che durante l’anno il valore delle cripto sia inferiore a 1 euro.(riproduzione riservata)



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