Pisogne, piccolo gioiello affacciato sul Lago d’Iseo, custodisce una delle più straordinarie testimonianze dell’arte rinascimentale lombarda: la chiesa di Santa Maria della Neve, conosciuta anche come la “Cappella Sistina del Sebino”. Un appellativo non casuale, vista la magnificenza degli affreschi che la decorano, realizzati tra il 1532 e il 1534 da Girolamo Romanino. E oggi, proprio questo scrigno di arte e spiritualità lancia un appello urgente: ha bisogno di essere salvato.
La struttura, edificata nel tardo Quattrocento, presenta una facciata semplice ma decorata con eleganza. L’interno, un’aula unica divisa in tre campate, colpisce per la maestosità degli archi acuti che introducono al presbiterio. Ma è il ciclo pittorico del Romanino a lasciare senza fiato. Con un linguaggio audace e popolare, l’artista racconta la Passione di Cristo in un crescendo di emozioni e intensità che culmina nella grandiosa Crocifissione sull’arco trionfale, vero fulcro spirituale e visivo dell’edificio.
Romanino rompe con la tradizione accademica: le sue figure sono umane, drammatiche, spesso trasgressive. Si ispirano al volto della gente comune, ai dolori e alle speranze del popolo. Tra santi, Maddalene penitenti e volti segnati dal tempo, emerge un Cristo crocifisso profondamente umano, potente simbolo di fede e compassione.
Tuttavia, oggi questo patrimonio è minacciato. L’umidità che risale dalle fondamenta, le infiltrazioni d’acqua, i danni causati dal traffico veicolare e dalle colonie di colombi stanno compromettendo la stabilità e la leggibilità degli affreschi. Anche il sistema di illuminazione, ormai obsoleto, non consente una corretta valorizzazione cromatica delle opere.
Per questo, il Comune di Pisogne ha lanciato una campagna di raccolta fondi attraverso l’Art Bonus, lo strumento statale che consente ai cittadini e alle imprese di sostenere il restauro del patrimonio culturale beneficiando di un credito d’imposta del 65%, recuperabile in soli tre anni. Un’iniziativa che unisce generosità, responsabilità civica e vantaggi fiscali concreti.
“Diventa mecenate e ridai splendore a questo tesoro” recita l’invito rivolto a tutti coloro che amano l’arte e la storia. Per contribuire alla rinascita di Santa Maria della Neve e assicurare che le generazioni future possano continuare ad ammirarne la bellezza, basta poco: un gesto, una donazione, un atto d’amore verso la cultura.
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