La sostenibilità sociale come investimento strategico nelle aziende italiane – Nordest24


PIOMBINO DESE – Nel contesto attuale, la spinta verso la sostenibilità sociale nelle aziende non è solo un imperativo etico, ma rappresenta un investimento che porta significativi benefici economici e organizzativi. Nonostante ciò, in Italia il tema del benessere integrale dei lavoratori resta ancora marginale rispetto all’attenzione dedicata alla sostenibilità ambientale. La ricerca “State of the Global Workplace 2024” di Gallup evidenzia infatti dati preoccupanti: il 92% dei lavoratori italiani si dichiara disimpegnato, il 46% vive stress sul lavoro e il 20% accusa un senso di solitudine.

la sostenibilità sociale come motore di valore per le aziende

Il convegno “Oltre l’obbligo normativo. La sostenibilità sociale come propulsore di nuovo valore in azienda”, tenutosi nella Sala San Tommaso Moro di Piombino Dese, ha rappresentato un’importante occasione di confronto su questi temi. Organizzato da Uomo e Ambiente nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile di ASviS, l’evento ha visto alternarsi sul palco accademici e imprenditori per sottolineare il ruolo strategico della sostenibilità sociale.

Paolo Pietro Biancone, professore ordinario di economia aziendale all’Università di Torino, ha sottolineato come spesso le imprese siano concentrate esclusivamente sugli obblighi normativi, trascurando la centralità delle persone. Ha ribadito che la sopravvivenza delle aziende dipende dalla capacità di attrarre e trattenere talenti, soprattutto tra le nuove generazioni, come la GenZ, che cercano di dare un valore autentico all’interno dell’organizzazione. Per questo, investire nella sostenibilità sociale diventa essenziale per garantire il successo e i ricavi futuri.

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il valore della connessione e del benessere nelle organizzazioni

Un approfondimento significativo è arrivato da Veruscka Gennari e Saverio Cuoghi di 2BHappy, che hanno portato alla luce i dati più recenti sul senso di solitudine e disconnessione all’interno del mondo del lavoro. Solo il 30% dei lavoratori si sente veramente allineato con il purpose aziendale, mentre appena il 21% percepisce che l’azienda si preoccupa del proprio benessere emotivo. Questo isolamento, paradossalmente accentuato dall’uso delle nuove tecnologie, rappresenta una sfida da affrontare con urgenza per evitare di perdere il senso di comunità e di appartenenza.

Franco Fassio, Systemic Designer e professore associato all’UNISG di Pollenzo, ha richiamato l’attenzione sul recente Overshoot Day italiano e sulla necessità di un cambiamento culturale profondo. Ha invitato a superare una visione di felicità che si basa sul consumo delle risorse, puntando invece a una nuova consapevolezza che metta al centro l’equilibrio tra individuo e ambiente.

comunicazione, formazione e leadership per un cambiamento efficace

La tavola rotonda moderata dalla giornalista Maria Chiara Voci ha riunito esperti e operatori del settore, come Luigi Di Marco, segretario generale di ASviS, e i cofondatori di Happiness for Future, Lara Lucaccioni e Matteo Ficara, insieme a Daniela Di Ciaccio di 2BHappy. È emersa l’importanza di una formazione mirata alla felicità e al benessere, così come di una comunicazione strategica capace di guidare il cambiamento. Filippo Murari, CEO di Studium Group, ha evidenziato come la comunicazione della sostenibilità debba essere parte integrante della strategia aziendale per consolidare la trasformazione sociale.

L’evento “Oltre l’obbligo normativo” è stato organizzato seguendo le linee guida della norma ISO 20121:24, garanzia di una gestione sostenibile e responsabile degli eventi, ribadendo così il legame profondo tra sostenibilità sociale e ambientale.



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