Vengono definite “Buffer company” quelle società utilizzate nelle frodi fiscali complesse per “schermare” le imprese che beneficiano degli illeciti fiscali e per far sì che l’identificazione dello schema illecito divenga meno riconoscibile.
Queste imprese filtro, infatti, si interpongono tra le imprese “cartiere”, prive di una vera e propria struttura produttiva e utilizzate quasi esclusivamente a fini fraudolenti, e le imprese reali e operative, rendendo in tal modo la catena fraudolenta più lunga e articolata.
A tali sistemi fraudolenti è dedicato uno studio della Banca d’Italia contenuto nel n. 28/2025 dei Quaderni dell’antiriciclaggio di maggio, pubblicato ieri.
Si tratta di un testo in lingua inglese che si propone di evidenziare dei “ …
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