Customise Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorised as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyse the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customised advertisements based on the pages you visited previously and to analyse the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Tesoro immobilizzato, sindacati contro la giunta Fugatti: “4,7 miliardi fermi mentre famiglie e imprese soffrono” – Cronaca


TRENTO. Un avanzo di amministrazione record pari a oltre 1,2 miliardi di euro e una liquidità di quasi 4,7 miliardi che si accumula da anni nei forzieri di Bankitalia per stanziamenti di spesa mai nemmeno impegnati. I numeri del rendiconto della Provincia autonoma di Trento per il 2024 fanno sobbalzare le organizzazioni sindacali che reclamano una programmazione economica e finanziaria capace di sostenere davvero gli investimenti delle imprese e garantire una reale aumento della capacità di spesa delle famiglie, in particolare quelle a reddito fisso da lavoro e pensione.

“Le scelte di allocazione delle risorse pubbliche – denunciano Cgil Cisl Uil del Trentino per bocca dei tre segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Largher – ingessano il bilancio e sottraggono finanziamenti ad investimenti fondamentali per aumentare la produttività e sostenere la coesione sociale e il potere d’acquisto delle famiglie trentine. A forza di stanziare risorse che non vengono spese se non in tempi lunghissimi come quelli previsti per le grandi opere pubbliche, la liquidità depositata in Bankitalia resta immobile e non viene utilizzata per rilanciare davvero lo sviluppo del Trentino. I numeri di questa cattiva programmazione sono inequivocabili”.

Se nel 2018, all’avvio della prima giunta Fugatti le risorse depositate senza essere nemmeno impegnate risultavano 1,8 miliardi di euro, a distanza di sei anni, nel 2024 assommano a 4,7 miliardi di euro con un aumento del 161%. Solo nell’ultimo anno, le risorse stanziate e non spese che sono finite nei depositi di Bankitalia hanno raggiunto la cifra record di 843 milioni di euro.

“Ricordiamo – incalzano i sindacalisti – che nel 2024 3,1 miliardi di tasse, oltre la metà del totale delle entrate tributarie del bilancio provinciale, sono state a carico per lo più di lavoratori dipendenti e pensionati che pagano larga parte del gettito Irpef sui redditi e Iva sui consumi. Se questi soldi non vengono effettivamente spesi e restano nei forzieri della Provincia invece di essere investiti nei servizi alle famiglie e nella crescita di lavoro di qualità, non ritornano come dovrebbero nelle tasche dei contribuenti”.

Anche per questo i sindacati confederali chiedono che fin dalla manovra di assestamento la Giunta provinciale cambi rotta. “Le risorse finanziarie non mancano – ricordano Grosselli, Bezzi e Largher – e non vorremmo ascoltare più scuse per evitare i necessari investimenti su sviluppo e coesione sociale a partire da quelli per la transizione energetica delle imprese e delle famiglie che debbono sostenere bollette sempre più salate, per gli investimenti in innovazione del comparto industriale, per l’emergenza abitativa e per il welfare a favore di natalità, giovani, pensionati e anziani non autosufficienti”.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link