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«Niente panico, non è un cataclisma economico»


ANCONA – «Prima di parlare di una “moria di imprese” è bene analizzare a fondo dati e motivazioni. Le nostre aziende hanno vissuto anni come se fossero su un’altalena, ma questo le ha anche forgiate». Questa la reazione di Gino Sabatini, presidente della Camera di commercio delle Marche, in seguito alla pubblicazione dei dati relativi alla demografia delle imprese marchigiane nel primo trimestre del 2025. Al 31 marzo 2025 sono 130.553 le imprese attive sul territorio regionale.

A gennaio, febbraio e marzo le iscrizioni di nuove imprese sono state 2.663, mentre le cancellazioni dal registro ammontano a 3.207. C’è dunque un saldo negativo di -544 attività in soli tre mesi. Ma per Sabatini non tutto è perduto. «Questi numeri possono spaventare, ma bisogna valutare anche il fatto che le aziende potrebbero aver subito variazioni nel loro assetto societario e altri tipi di cambiamenti. Non sempre la cancellazione dal registro avviene perché l’impresa ha chiuso i battenti», prova a tranquillizzare Sabatini. «Non stiamo vivendo un cataclisma economico», è la sentenza del presidente.

La situazione

«Negli ultimi anni, tra sisma e pandemia, le nostre attività hanno subito dei colpi importanti ma, dopotutto, hanno saputo reggere. Va ricordato che la nostra è tra le regioni con il più alto tasso di Pmi in Italia ma che, allo stesso tempo, facciamo parte di filiere molto importanti». Non è la prima volta che si vedono scomparire molte imprese dal registro, ma per Sabatini questo non deve destare eccessiva preoccupazione. «Come già detto, vanno esaminate le motivazioni. Inoltre, anche le cancellazioni possono dipendere da più variabili. Pochi anni fa, per esempio, una nuova normativa impose un aggiornamento. Quando la legge entrò in vigore, molte imprese che non erano state monitorate vennero cancellate tutte insieme. Ma questo non significa che chiusero i battenti allo stesso tempo. Per questo bisogna andare cauti con questi numeri», è la precisazione. Eppure, c’è ancora tanto da fare per migliorare. Il consiglio del presidente: investire sui giovani. «Dobbiamo agevolare a tutti i costi il cambio generazionale e snellire la burocrazia, per far sì che i ragazzi con un’idea possano aprire una propria impresa».





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