Customise Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorised as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyse the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customised advertisements based on the pages you visited previously and to analyse the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Studio europeo: imprese italiane ultime in “employee retention”. Otto consigli per fidelizzare


tab2

I dati spiegano perché la fidelizzazione dei dipendenti sia un tema molto sentito da un crescente numero di imprese, al punto che alcune fonti indicano il miglioramento della retention aziendale la priorità numero uno del 2025. «I costi del turnover» osserva Beniamino Bedusa, presidente di Great Place to Work Italia «rimangono occulti per molte aziende ma sono proprio quelli che aumentano le inefficienze, perché sostituire un dipendente che se ne va significa spendere per la selezione e la formazione, senza contare il tempo necessario perché il nuovo collaboratore raggiunga le performance del dimissionario».

Gli investimenti intrapresi dalle aziende nella fidelizzazione dei dipendenti, è quindi il monito proveniente dall’indagine, verranno ripagati nel corso del tempo: trattenere i dipendenti migliori oggi evita alle impese costosi turnover domani. «Lavorare sull’ascolto attivo e sul coinvolgimento delle persone» osserva ancora Bedusa «genera un impatto diretto sull’orgoglio e sul senso di appartenenza dei collaboratori, elementi fondamentali per costruire una cultura aziendale solida, attrattiva e sostenibile nel tempo».

Ecco quindi, secondo gli esperti di Great Place to Work Italia, le otto strategie per la “employee retention” che le aziende dovrebbero adottare per non perdere i propri collaboratori e i migliori talenti:

1. Garantire l’equilibrio tra lavoro e vita privata: occorre aiutare i collaboratori a raggiungere un migliore work-life balance attraverso accordi di lavoro flessibili, aspettative lavorative chiare, una comunicazione aperta con i manager e la definizione di limiti.

2. Retribuzione: lo stipendio è un requisito di base per trattenere i talenti e una delle principali fonti di insoddisfazione tra chi se ne va. I manager dovrebbero valutare regolarmente il giusto valore di mercato per i lavori e adeguarlo alle prestazioni dei collaboratori.

3. Benefit e riconoscimenti: sempre più aziende scelgono soluzioni di welfare aziendale come i benefit per aumentare l’employee retention e ridurre il tasso di turnover. I dipendenti cercano una conferma per il loro lavoro e sono più propensi a mostrare lealtà quando il loro impegno viene concretamente riconosciuto.

4. Fiducia tra manager e collaboratori: un’altra grande opportunità per prevenire il turnover dei dipendenti è il rafforzamento delle relazioni tra manager e dipendenti attraverso colloqui e feedback frequenti. Una comunicazione regolare e onesta, unita all’azione, dimostra ai dipendenti che sono realmente apprezzati.

5. Rimozione delle barriere: quando i manager non affrontano i problemi, questi diventano barriere sia per le prestazioni organizzative sia per la fidelizzazione dei dipendenti. È fondamentale identificare rapidamente i punti di attrito, discutere di come i problemi influenzino le persone e chiarire il loro ruolo nell’affrontarli.

6. Avanzamento di carriera: i manager si devono assicurare che i collaboratori, potenziali e attuali, comprendano il loro percorso di carriera e le opportunità di crescita professionale a loro disposizione. D’altro canto, la mancanza di avanzamento o di sviluppo delle competenze può essere un motivo per un collaboratore per lasciare l’azienda.

7. Formazione professionale: secondo il World Economic Forum le aziende che offrono ai dipendenti delle opportunità di aggiornamento professionale mantengono il 58% in più dei dipendenti.

8. Offrire policy di smart-working: i vantaggi del lavoro a distanza, come la riduzione dei tempi di spostamento, un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, la flessibilità del luogo di lavoro e l’autonomia, possono avere un impatto positivo sulla fidelizzazione dei dipendenti.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link