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L’assessora Tironi: «Con 250 milioni rilanciamo gli Its e la formazione»


di
Luca Goffi

«Il capitale umano è importantissimo in questo percorso di cambiamento. In provincia di Brescia circa un terzo della forza-lavoro è rappresentato da extracomunitari. Il nostro territorio è una grande palestra d’inclusione» sottolinea Giuseppe Pasini, presidente di Confindustria Lombardia.

Investire nella formazione dei giovani è il driver della crescita economica. Per colmare il mismatch tra domanda e offerta, da tempo gli imprenditori bresciani sostengono gli istituti tecnologici superiori e i primi risultati si iniziano a scorgere. A poco a poco cresce l’interesse dei ragazzi per i percorsi biennali di formazione professionale post-diploma, ma c’è bisogno di un ulteriore salto di qualità per aumentare gli iscritti: accedere alle risorse Pnrr rappresenta l’occasione propizia.

L’assessorato all’Istruzione Formazione e Lavoro di regione Lombardia negli ultimi due anni e mezzo è riuscito a mettere a terra più di un miliardo di euro tra risorse regionali, ministeriali e fondi sociali europei e ambisce a fare meglio. In modo particolare per quanto riguarda le risorse del Pnrr. «L’ente lombardo fa fatica ad agganciarle perché ci sono dei vincoli che non permetterebbero di utilizzarle», spiega l’assessora Tironi. Ma con i finanziamenti europei gli istituti tecnologici superiori potrebbero diventare sempre più presenti sul territorio. E innovativi. Quindi per raggiungere finanziamenti Ue a sostegno degli Its, il Pirellone ha instaurato una sinergia con Confindustria affinché il ministero «eroghi tutte le risorse per l’esigenza di Its academy, ossia per realizzare nuove strutture e laboratori. Gli Its academy sono delle eccellenze che offrono formazione a un numero notevole di allievi, purtroppo al momento non riusciamo ad accogliere l’intera richiesta nelle sedi perché mancano le aule» precisa Tironi.




















































Gli stanziamenti dell’Ue rappresentano un’opportunità irripetibile. «Riguardo il Pnrr sugli Its academy penso che mettere a terra 250 milioni di euro possa essere alla nostra portata. Perché non accettare le proposte di una Regione in grado di programmare e spendere tutte le risorse? Ricordo che la Lombardia ha programmato e speso bene tutti i finanziamenti del fondo sociale europeo», conclude l’assessora regionale alla Formazione. Come detto, il mondo produttivo è in prima fila per rafforzare i percorsi professionali post-diploma e ribadisce il proprio impegno all’evento di lancio di «Innovamente», l’associazione culturale di Brescia che l’altra sera a Polpenazze ha riunito diversi rappresentanti delle associazioni d’impresa. 

«Gli Its sono il trampolino di lancio per i ragazzi verso il mondo del lavoro, come testimoniano le altissime percentuali di assunzioni per chi frequenta questi percorsi — afferma il presidente di Confindustria Brescia Franco Gussalli Beretta —. Il sistema funziona, se arrivasse anche il Pnrr non sarebbe male ma su questo ci lavoreremo nelle prossime settimane». Pirellone e industriali sono consapevoli che gli istituti tecnologici superiori sono anche uno strumento d’inclusione per i giovani e che l’occupazione e la capacità produttiva forniscono un apporto all’integrazione e alla coesione sociale. «Il capitale umano è importantissimo in questo percorso di cambiamento. In provincia di Brescia circa un terzo della forza-lavoro è rappresentato da extracomunitari. Il nostro territorio è una grande palestra d’inclusione» sottolinea Giuseppe Pasini, presidente di Confindustria Lombardia.

Il ricambio generazionale è strategico per accelerare nella transizione digitale e ambientale, tuttavia potrebbe non essere sufficiente per difendere il made in Italy dall’aspra concorrenza del mercato globale. L’export dell’agroalimentare in Italia vale 70 miliardi di euro e ora è minacciato dai dazi degli Stati Uniti. «Ritengo sia giusto che i rappresentanti della politica italiana, che hanno rapporti di carattere personale con il presidente degli Stati Uniti, possano avere un dialogo diretto ma guai se in questo momento non ci si muovesse in modo coordinato all’Europa», evidenzia Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti. Mitigare l’effetto dei dazi potrebbe non arginare le penalizzazioni per l’economia comunitaria. 

«Dobbiamo essere in grado di reagire con intelligenza: dobbiamo trattare con gli Usa ed esplorare nuovi mercati. Qualora la Federal Reserve aumentasse il costo del denaro, la BCE dovrebbe rendere più facile l’accesso al credito per le imprese» spiega il vicepremier Antonio Tajani, collegato online all’evento. Investimenti per formare i lavoratori del futuro, ricambio generazionale e qualità della produzione: il made in Brescia cambia pelle ma non la propria identità.

1 aprile 2025



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