La Zona Economica Speciale, annunciata dalla presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni in visita ad Ancona, è una grande opportunità per riportare le Marche tra le regioni più sviluppate d’Europa. E questo è innegabile. Il problema però è sorto dopo qualche giorno da quell’annuncio e riguarda la non totalità della regione a vantaggio Zes. Tra i Comuni esclusi, anche 9 su 40 della provincia di Fermo. Si tratta di Moresco, Petritoli, Monte Giberto, Monterubbiano, Lapedona, Monte Vidon Combatte, Montottone, Grottazzolina e Ponzano di Fermo. La notizia dell’esclusione, non ha fatto piacere ai sindaci che oltre ad essersi riuniti per un confronto, hanno chiesto un incontro al presidente della regione Francesco Acquaroli, unitamente ai colleghi dei Comuni ugualmente esclusi dalla Zes, di Ascoli Piceno, rispettivamente Cupra Marittima, Montefiore dell’Aso e Massignano. La disponibilità del governatore non è certamente venuta meno tanto da fissare un appuntamento imminente. Motivo dell’incontro richiesto, sarebbe la volontà condivisa dai sindaci, di comprendere la logica dell’esclusione e di conseguenza valutare un’eventuale soluzione che sia di natura strutturale o temporale. La Zes, è infatti, davvero una grande opportunità di sviluppo e potenziamento del territorio che grazie al sostegno alle imprese, influisce sul progresso e l’espansione economica, sociale e culturale dello stesso territorio. Basterebbe menzionare gli sgravi fiscali per le aziende sul credito d’imposta, sui dipendenti, sugli investimenti strutturali. La Zes, in sostanza, agevola tutti i capitoli che riguardano l’investimento d’impresa, vocazione necessaria all’avanzamento e all’evoluzione di ogni Comune che costituisce provincia e poi regione. Ciò che preoccupa i sindaci alla luce dell’esclusione, è infatti, l’ipotesi di un fuggi fuggi di chi vuole investire su un territorio che a fronte di una zona comunale non Zes, sceglierebbe (logicamente) di farlo in zona coperta da vantaggi. Nonostante la problematica attuale non sia di poco conto, i sindaci dei Comuni esclusi, non cercano scontro, accuse o dissapori politici. I sindaci sono consapevoli che il progetto Zes abbia preso inizio nel 2021 con buona coscienza politica, e all’amarezza dell’esclusione da ‘Marche Zes’, antepongono la tutela dei propri territori di competenza. Per tale ragione cercano un confronto costruttivo con il presidente, così da fare luce sulle tante interpretazioni date all’esclusione Zes.
Paola Pieragostini
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