01 Agosto 2025
Cos’è, come funziona e perché le imprese dovrebbero pensarci oggi (anche per vincere più gare d’appalto)
Costruire in bioedilizia significa progettare e realizzare edifici che abbiano impatto ambientale zero o quasi.
Non si tratta solo di una moda “green”, ma di una trasformazione concreta del settore edile, spinta da esigenze ambientali, normative europee e una crescente attenzione alla salute e al risparmio energetico.
In pratica? Si lavora con materiali naturali, riciclabili, e con sistemi costruttivi pensati per consumare meno energia, produrre meno rifiuti, migliorare la qualità dell’aria interna e sfruttare fonti rinnovabili come sole ed eolico.
Tutti i vantaggi della bioedilizia per le imprese edili
Chi lavora in bioedilizia ha più opportunità nelle gare d’appalto, sia pubbliche che private.
Ecco perché:
- Risparmio energetico: edifici bio consumano meno (grande leva commerciale).
- Punteggio tecnico superiore: in molti bandi l’uso di tecniche sostenibili viene premiato.
- Maggiori incentivi fiscali: le spese possono rientrare in bonus edilizi e agevolazioni ambientali.
- Reputazione aziendale: oggi i clienti scelgono imprese che si dichiarano sostenibili.
- Accesso a fondi europei e regionali per progetti di rinnovo ecosostenibile.
Conclusione pratica: chi investe ora in bioedilizia è un passo avanti. E può ottenere fideiussioni agevolate per partecipare a bandi orientati alla transizione ecologica.
Materiali eco-compatibili: cosa si usa per costruire green
Niente più cemento e plastica ovunque.
Nella bioedilizia si usano materiali naturali, non tossici, a basso impatto ambientale e altamente isolanti.
Ecco alcuni esempi concreti:
- Sughero: ottimo isolante termico e acustico.
- Fibra di legno o cocco: usata per l’isolamento interno.
- Vetro cellulare: leggero, resistente e 100% riciclabile.
- Vernici naturali: a base d’acqua, prive di solventi tossici.
- Laterizi forati: impatto ambientale ridotto e buone prestazioni energetiche.
Nota per l’impresa: molti di questi materiali sono ormai facilmente reperibili sul mercato, con certificazioni ambientali valide anche per la partecipazione a gare pubbliche.
Tecnologie e criteri per costruzioni a impatto zero
Un edificio bio non si distingue solo per i materiali, ma anche per le soluzioni tecniche integrate:
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Pannelli solari fotovoltaici e termici
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Mini-impianti eolici domestici
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Sistemi di recupero acqua piovana
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Depurazione naturale delle acque grigie
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Riduttori di flusso e rubinetterie intelligenti
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Domotica per il controllo energetico intelligente
Obiettivo finale: ottenere l’autosufficienza energetica, abbattere sprechi, migliorare il comfort abitativo e rispondere a pieno alle linee guida dei CAM (Criteri Ambientali Minimi), spesso richiesti nei bandi pubblici.
Il ruolo delle istituzioni e gli incentivi fiscali
In Italia il settore è in forte crescita, anche grazie al sostegno pubblico:
- Incentivi fiscali per ristrutturazioni sostenibili (Ecobonus, Superbonus, Bonus Verde, ecc.)
- Regolamenti comunali più flessibili per edifici bio
- Fondi PNRR e bandi europei per progetti di riqualificazione energetica
Le imprese che vogliono partecipare a bandi legati alla bioedilizia devono dimostrare solidità economica e capacità tecnica. E qui entrano in gioco le fideiussioni: strumenti fondamentali per accedere a fondi, partecipare a gare e ottenere affidamenti pubblici.
FAQ: le domande frequenti delle imprese – Bioedilizia
In sintesi:
✔️ La bioedilizia è il presente e il futuro del costruire intelligente
✔️ Offre vantaggi concreti a chi partecipa a gare d’appalto
✔️ Richiede competenze tecniche, ma anche coperture fideiussorie adeguate
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