il governo lancia un’applicazione digitale per selezionare i progetti di investimento


Il ministero tunisino dell’Economia e della Pianificazione ha lanciato l’applicazione digitale Tartib 2.0, strumento che sarà obbligatorio a partire dal 2026 con lo scopo di valutare e selezionare i progetti di investimento pubblico da includere nel bilancio statale. Tartib 2.0 si basa su un approccio di governance digitale che mira a rendere più affidabile ogni fase del processo decisionale. L’applicazione utilizza una griglia di analisi multicriteriale che valuta i progetti in base a: qualità della preparazione; impatto economico; impatto sociale; impatto ambientale; impatto trasversale. Ogni criterio è suddiviso in indicatori che permettono di assegnare un punteggio ponderato ai progetti. Questo sistema, sviluppato in collaborazione con i principali attori del settore, garantisce che vengano selezionati i progetti con il maggiore potenziale di impatto sullo sviluppo sostenibile della Tunisia. Con Tartib 2.0, i responsabili dei progetti dispongono di una piattaforma unica per creare un database, autovalutare i propri progetti e interagire in modo più semplice e trasparente con il ministero dell’Economia e della Pianificazione.

La digitalizzazione è al centro della strategia di modernizzazione della pubblica amministrazione tunisina. L’obiettivo è quello di semplificare le procedure, aumentare la fiducia dei cittadini e degli investitori e, in definitiva, migliorare l’efficienza e la trasparenza della governance. Sebbene il percorso sia avviato, la strada è ancora lunga e presenta diverse sfide da superare. Negli ultimi anni, la Tunisia ha fatto progressi significativi nella sua trasformazione digitale, ma la strada è ancora in salita. L’esecutivo tunisino sta completando una strategia nazionale denominata “Digital Tunisia 2025”, che punta a rafforzare infrastrutture digitali, e-governance, imprenditorialità delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) e competenze digitali. Il programma ha previsto la realizzazione di progetti concreti come la connettività “white areas”, il potenziamento della rete in scuole (Edunet 10), programmi di formazione e applicazioni dell’Intelligenza artificiale (Ia) in agricoltura, sanità e trasporti. Le strategie precedenti (Digital Tunisia 2020, Smart Gov 2020) hanno evidenziato forti limiti di attuazione: al 2020 solo circa il 5 per cento dei progetti pianificati era stato realizzato, ostacolati da governance incerta, burocrazia e mancato coordinamento.

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La burocrazia lenta, la scarsa cultura digitale e la mancanza di coordinamento tra le istituzioni restano ancora ostacoli importanti. Tuttavia, il governo è consapevole del fatto che una pubblica amministrazione modernizzata sia cruciale per attrarre investimenti e rafforzare il posizionamento del Paese a livello internazionale. La digitalizzazione non è solo una questione di efficienza interna, ma anche una leva per stimolare la crescita economica, creando un ambiente più favorevole agli investimenti e migliorando la performance del settore pubblico. Nell’era dell’informazione, la velocità e la disponibilità dei servizi sono diventate un parametro essenziale per misurare il progresso di un Paese. Il presidente tunisino, Kais Saied, sta quindi orientando le politiche affinché il Paese emerga come una potenza digitale nel Nord Africa, trasformando il settore tecnologico nel motore della sua economia. Secondo i dati, il comparto Ict rappresenta già l’11 per cento del Pil, impiega 40 mila persone in oltre 2.200 aziende e cresce a un tasso annuo dell’8 per cento, con più della metà delle imprese orientate all’export. Questo dinamismo è sostenuto da un ecosistema di infrastrutture dedicate, che include quattro tecnopoli, diciannove cyberpark e incubatori, e dieci cluster, tutti volti a stimolare la ricerca e sviluppo e l’innovazione.

L’Elgazala Technopark a Tunisi è in particolare un fiore all’occhiello del Paese: ospita giganti internazionali come Microsoft ed Ericsson e funge da polo accademico, consolidando il tessuto tecnologico del Paese. Al centro della strategia digitale tunisina c’è proprio la rivoluzione dell’e-governance, di cui Tartib 2.0 rappresenta solamente l’ultimo tassello. Nell’agosto 2022 è stata lanciata E-Houwiya, l’identità digitale nazionale, che offre ai cittadini un’identità mobile gratuita con firma digitale legalmente riconosciuta e un sistema di accesso unico (Single Sign-On). Questa innovazione permette di accedere a servizi essenziali come il portale unico dell’amministrazione E-Bawaba e la casella postale ufficiale E-Barid, già utilizzati da migliaia di utenti tunisini.

Un altro passo decisivo è stato il lancio della piattaforma di interoperabilità Uxp, sviluppata in collaborazione con la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) e la società estone Cybernetica. Ispirata al modello estone X-Road, questa piattaforma consente uno scambio di dati sicuro e standardizzato tra i ministeri, riducendo la dipendenza dalla carta e migliorando l’efficienza amministrativa. Il governo ha inoltre pubblicato una nuova politica di e-government nel gennaio 2024 per standardizzare ulteriormente servizi e procedure digitali. La Tunisia sta accelerando anche su altri fronti tecnologici. È tra i Paesi africani più rapidi nell’adozione del protocollo IPv6 (Internet Protocol version 6, versione più recente del meccanismo per l’instradamento dei dati su Internet), con un tasso di adozione del 20 per cento in un solo anno dal lancio del settembre 2023. Per rafforzare la sicurezza digitale, è stata approvata una nuova legge sulla cybersicurezza (entrata in vigore nel settembre 2023), ed è stata creata un’Agenzia nazionale per la cybersicurezza. Queste iniziative sono accompagnate da un progetto di cloud sovrano e dalla creazione di Computer emergency response team (Cert) nazionali.

La scorsa settimana, il ministero delle Finanze tunisino ha lanciato un nuovo servizio online per l’acquisto di marche da bollo elettroniche. Dal 16 agosto, tunisini e stranieri residenti possono acquistare online le marche da bollo per l’espatrio (timbri di viaggio obbligatori per lasciare il Paese) e le marche da bollo per il rilascio o il rinnovo del passaporto. Le marche possono essere ottenute attraverso la piattaforma ufficiale del ministero delle Finanze. La piattaforma e-People, aggiornata a luglio 2025, rappresenta anch’essa uno sforzo per migliorare il dialogo tra cittadini e Stato, offrendo un canale per segnalazioni e reclami. A livello globale, la Tunisia ha superato la media mondiale dell’Indice di sviluppo dell’e-government delle Nazioni Unite (Egdi) 2024 (0,6935 contro 0,6382), classificandosi come leader nel Nord Africa e terza in tutto il continente. Tuttavia, organizzazioni per i diritti civili come Access Now hanno sollevato preoccupazioni sulla privacy e sui diritti individuali legati all’identità digitale biometrica. Ostacoli strutturali come la burocrazia, la corruzione negli appalti e la diffidenza da parte dei cittadini rimangono inoltre problemi da risolvere. L’impegno del Paese è stato ribadito al Tunisia Digital Summit 2025, ospitato dalla capitale Tunisi a fine aprile 2025, che ha riunito oltre 1.500 partecipanti per discutere di inclusione digitale e servizi pubblici accessibili.

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