Sassari I presidenti provinciali dell’Ordine medici veterinari Giuseppe Argiolas (Cagliari), Giuseppino Cocco (Oristano), Annamaria Coccollone (Nuoro): «La Dermatite Nodulare Bovina è una malattia grave, classificata come patologia di categoria A. È ben conosciuta dai medici veterinari, sia per gli studi condotti sia perché endemica in diverse aree dell’Africa e presente per lungo tempo nei Balcani. Proprio per questi motivi, misure di contrasto specifiche erano già previste dai Regolamenti comunitari, con l’obiettivo di impedirne la diffusione nei Paesi dell’Unione Europea».
La recente comparsa della malattia in Italia, in particolare in Sardegna, scrivono, «ha reso necessaria l’attuazione immediata di misure di contenimento – come l’abbattimento degli animali colpiti – e di prevenzione, tra cui la vaccinazione. È comprensibile che queste azioni abbiano suscitato sgomento tra gli allevatori e, in alcuni casi, anche tra i cittadini. Per questo motivo, in tutto il territorio regionale sono in corso attività di educazione sanitaria, anche attraverso incontri pubblici. Ciò che invece risulta incomprensibile sono gli attacchi personali, e spesso l’odio indiscriminato, rivolti – soprattutto sui social – ai medici veterinari che, con impegno e professionalità, applicano i Regolamenti comunitari per la tutela della Sanità Pubblica Veterinaria.
Pur sapendo che questi comportamenti ostili provengono da una minoranza – lo dimostra il fatto che circa 100mila bovini sono già stati vaccinati in modo del tutto volontario – riteniamo doveroso, come Ordini dei Medici Veterinari delle Province di Cagliari, Oristano e Nuoro, esprimere il nostro pieno sostegno ai colleghi e alle colleghe che, ogni giorno, lavorano senza sosta per contenere la diffusione della malattia. A loro va anche il nostro sincero ringraziamento per l’impegno profuso nella tutela della salute pubblica veterinaria».
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