Il governo ha stanziato 20 milioni di euro per il bonus fiere 2025, con l’obiettivo di sostenere il settore fieristico nazionale e i mercati rionali, puntando sulla promozione del made in Italy. Il decreto direttoriale dell’11 agosto 2025 – che si inserisce nel più ampio quadro della Legge quadro per il made in Italy del 2023 – promette di dare nuovo slancio alle piccole e medie imprese italiane sui mercati internazionali.
Bonus fiere 2025, cos’è
Il bonus fiere 2025 è un contributo a fondo perduto e consiste in un voucher di massimo 10 mila euro che si articola in tre linee di intervento complementari: sostegno alle PMI per la partecipazione a fiere internazionali in Italia, supporto agli organizzatori di eventi fieristici di rilievo internazionale e incentivi per l’ammodernamento dei mercati rionali. Una strategia che punta pertanto ad abbracciare l’intera filiera, dalla singola impresa fino alla dimensione territoriale dei mercati locali, con lo scopo di fornire un concreto aiuto a tutto il sistema.
Linea 1: il sostegno diretto alle PMI
La prima linea di intervento ha come obiettivo quello di destinare 7,88 milioni di euro al supporto di piccole e medie imprese che intendono partecipare a fiere internazionali organizzate in Italia. Il contributo a fondo perduto del valore massimo di 10 mila euro copre fino al 50% delle spese ammissibili, permettendo di superare almeno in parte le barriere economiche all’accesso fieristico.
L’agevolazione si rivolge ai settori con più elevati costi di esposizione fieristica e può essere impiegata per sostenere la partecipazione anche a più manifestazioni, offrendo flessibilità alle strategie commerciali delle imprese.
Linea 2: il coordinamento tra organizzatori
La seconda linea destina invece 1,97 milioni di euro per progetti congiunti di organizzatori fieristici, con l’obiettivo di creare eventi di rilievo internazionale capaci di attrarre visitatori dall’estero. Anche per questo motivo, è previsto il vincolo della partecipazione congiunta di almeno due organizzatori e un investimento minimo di 200 mila euro.
La linea, come quella precedente, prevede un sistema di graduatorie basato su punteggi, il cui dettaglio è disponibile sul decreto direttoriale. Per le PMI, la graduatoria considera indicatori specifici che premiano elementi come l’innovazione dei prodotti, la dimensione internazionale dell’azienda e la qualità del progetto fieristico. Per gli organizzatori, vengono invece valutati l’impatto internazionale previsto, la qualità del partenariato e la sostenibilità del progetto.
Linea 3: il supporto ai mercati rionali
I 10 milioni di euro destinati ai mercati rionali completano le linee di intervento, con una gestione delle risorse che sarà affidata alle Regioni per garantire un approccio più specifico alle necessità locali. Per questo scopo, le Regioni hanno tempo fino a 30 giorni dalla pubblicazione del decreto per richiedere la propria quota, da utilizzarsi per sostenere interventi come l’ammodernamento e l’efficientamento energetico.
Come ottenere il bonus fiere 2025
La linea intervento che punta a sostenere le PMI italiane nella loro partecipazione fieristica è un’opportunità non sottovalutabile per internazionalizzarsi senza dover sostenere interamente i costi fieristici. Il contributo del 50% può infatti spesso fare la differenza tra partecipare o meno a una fiera strategica, soprattutto per le aziende più piccole che hanno budget limitati per il marketing internazionale.
Per quanto concerne le modalità di presentazione e di ottenimento del bonus, le domande devono essere presentate dal legale rappresentante della PMI o da altro soggetto delegato e dovranno pervenire esclusivamente tramite procedura informatica che sarà resa disponibile sul sito internet del soggetto gestore, Invitalia, dalle ore 12 del 7 ottobre 2025 alle ore 12 del 28 ottobre 2025.
I soggetti che risulteranno essere assegnatari del buono potranno poi presentare l’istanza di rimborso dello stesso tramite procedura informatica a partire dal giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento di assegnazione del buono e fino alle ore 12 del 30 marzo 2026.
Le manifestazioni e le spese ammissibili
I requisiti non sono particolarmente stringenti: le aziende non devono necessariamente aver partecipato alle precedenti edizioni delle fiere per cui richiedono l’agevolazione nei tre anni precedenti. Le manifestazioni ammissibili sono invece quelle che si tengono tra l’8 agosto e il 31 dicembre 2025, un periodo che coincide con la stagione fieristica più intensa.
Per quanto poi attiene l’elenco delle spese ammissibili, la lista è piuttosto lunga, finendo per coprire tutte le principali voci di costo fieristico, dall’affitto degli spazi all’allestimento, dal trasporto dei campionari ai servizi di comunicazione. Sono inoltre incluse le spese per hostess, steward e interpreti, riconoscendo così l’importanza della comunicazione internazionale, e dei servizi per il catering e per la pubblicità, connessi alla partecipazione.
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